Lo stilista Alberto Zambelli ha presentato la sua nuova Accademia cremonese a Casa degli Artisti con un’esperienza sensoriale tra Oriente e Occidente. L’intervista.

Un viaggio tra i cinque sensi lungo la rotta tra Occidente e Oriente. È questo il concept con il quale lo stilista di fama internazionale Alberto Zambelli ha presentato, negli spazi milanesi di Casa degli Artisti, il suo nuovo progetto educational. Si tratta dell’Accademia che porta il suo nome, pronta ad aprire i battenti nella prestigiosa cornice di Palazzo Guazzoni Zaccaria a Cremona con l’ambizioso obiettivo di diventare un polo d’eccellenza che unisce tradizione sartoriale, innovazione tecnologica e sostenibilità.
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L’Accademia si propone, infatti, come uno spazio di crescita e confronto, dove la creatività individuale si trasforma in visione collettiva attraverso un dialogo costante tra studenti e mentori di alto profilo. In stretta connessione con la maison, il percorso formativo integra teoria e pratica, con un focus sulla sezione tessile. Dallo studio dei materiali alla creazione di filati alternativi in collaborazione con aziende leader, sempre con un’attenzione alla sostenibilità.
L’evento di lancio, aperto al pubblico, ha regalato una speciale esperienza sensoriale che ha tracciato un ponte tra Italia e Asia, coinvolgendo i cinque sensi. E non è mancata una speciale performance live di NexTheatre Cremona, dal titolo Identità confuse, che ha portato una riflessione sulla frammentazione dell’identità nel mondo contemporaneo.

“Casa degli Artisti, per un giorno, diventa Casa Alberto Zambelli”, ci racconta con entusiasmo lo stilista. “Presentiamo infatti ufficialmente la mia accademia, che aprirà a ottobre 2025 nella città di Cremona, all’interno di Palazzo Guazzoni Zaccaria. Si tratta di una location storica, scelta proprio perché nel cuore della città si respira ancora l’arte a misura d’uomo. La mia volontà è sempre stata quella di trasmettere alle nuove generazioni tutto ciò che ho appreso nel mio viaggio nel mondo della moda. E farlo in un luogo così carico di storia è perfettamente in linea con questa visione”.
Qual è il cuore della didattica nella sua Accademia?
Lavoreremo sulla materia: i tessuti, le sensazioni che trasmettono, il lavoro manuale su manichino, il moulage e la modellistica. La materia sarà il punto di partenza. Vogliamo che gli studenti imparino a ‘far andare le mani’, come dico sempre. Oggi alla Casa degli Artisti presentiamo anche materiali inediti, sviluppati in collaborazione con importanti aziende italiane. Vogliamo stimolare tutti i cinque sensi: l’olfatto, con i profumi; il gusto, con una tisana che rappresenta l’incontro tra Oriente e Occidente, una tematica a me cara, considerando che da anni collaboro con Cina, Giappone e Corea. In particolare, la Cina è ormai una seconda casa per me, e molti studenti orientali verranno a studiare qui: sarà un dialogo continuo tra culture.
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Che ruolo ha l’arte nelle sue creazioni?
L’arte è fondamentale. Collaboro spesso con artisti che dipingono direttamente sui tessuti, utilizzando tinture naturali. Ad esempio, il capo che indosso oggi nasce da uno sketch che ho realizzato e poi trasferito sulla stoffa con inchiostri lavorati a partire dal cavolo nero. È un processo che unisce arte e moda in modo molto diretto, e che purtroppo in Italia è stato un po’ dimenticato, nonostante sia parte del nostro DNA culturale. Pittura e scultura applicate al tessuto sono un linguaggio creativo straordinario.


Moda o tendenza? Come si distingue il proprio stile in un mondo che tende a omologare?
Le tendenze vanno comprese, anche attraverso l’osservazione sociologica del presente. Ma per me, la vera moda è espressione dell’identità personale. Credo profondamente nella forza dell’individualità. Per questo, uno degli obiettivi principali dell’Accademia sarà aiutare gli studenti a esprimere il loro ‘io’ più autentico, senza cadere nell’omologazione. Cercheremo di dare loro strumenti per costruire un linguaggio visivo personale e riconoscibile.
Che ruolo avranno i social media in questo percorso?
I social hanno un’enorme responsabilità: ci espongono continuamente a stimoli, ma spesso ci distraggono. Nella mia Accademia, il digitale sarà presente ma delimitato. Avremo momenti offline quotidiani, in cui l’attenzione sarà tutta sulla concentrazione e sul fare manuale. Credo che tornare al gesto, alla lentezza, sia un atto quasi rivoluzionario oggi.

Quali saranno gli obiettivi pratici degli studenti?
Ogni studente lavorerà alla realizzazione di capsule collection che saranno presentate durante la Milano Fashion Week. Il percorso sarà arricchito dalla presenza di mentori internazionali, esperti in modellistica, costume, disegno e cultura del progetto. Io seguirò in prima persona la parte legata allo sketching: un disegno spontaneo, non troppo studiato, che arriva dalla mente e passa subito sul foglio bianco.
Cos’è è la moda per lei?
La moda, per me, nasce da due cose: la materia e il tempo. E voglio che ogni studente impari a rispettarle entrambe.
La call to action per i giovani talenti della moda
In occasione del lancio dell’Accademia, Zambelli ha annunciato una call to action per giovani talenti: entro il 20 giugno 2025, sarà possibile inviare il proprio portfolio a info@accademiaalbertozambelli.com, ricevendo una risposta personalizzata con consigli e consulenze direttamente dallo stilista.


Fondato nel 2013, il brand Alberto Zambelli è noto per il suo stile minimale e decorativo, con linee architettoniche e materiali naturali, premiato nel 2014 come uno dei 15 talenti della Milano Fashion Week. Le collaborazioni in Oriente hanno arricchito la sua visione, fondendo estetica e funzionalità in collezioni che reinterpretano l’heritage italiano in chiave contemporanea. Accademia Alberto Zambelli si candida, dunque, a diventare un punto di riferimento per la moda sostenibile, con un ambiente esclusivo ma inclusivo che stimola la sperimentazione. Ma soprattutto prepara le nuove generazioni a lasciare un segno nel panorama internazionale.
Immagini da Ufficio Stampa