Cris Devil racconta il suo mondo visivo tra installazioni partecipative, arte sociale e un casco d’artista per Marco Bezzecchi al GP di Silverstone 2025.

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Cris Devil non dipinge quadri: costruisce mondi. Lo fa usando oggetti reali, simboli personali e riferimenti pop per raccontare la realtà e farla crollare, anche letteralmente. «I miei quadri vibrano, si ribaltano mondi, cambiano prospettiva. Voglio che chi li osserva si faccia delle domande».

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La sua arte è Phygital e immersiva, rappresentata da ZANINI ARTE, la prima galleria in Italia dedicata a questa forma di espressione, la Phygital Art. Oltre gli schemi lìespressione artistica di Cris è ben rappresentata anche da una delle sue ultime installazioni che è stata costruita dal vivo insieme al pubblico. «Chiedevo a tutti se volevano applicare qualcosa. – dice – Un pensiero, un desiderio. Per me è la chitarra. Ognuno la posizionava, io ci mettevo il magnete dietro. Così diventava parte dell’opera. È un’opera che evolve, si muove sempre. L’unica cosa che non si sposta sono le ali».

L’installazione nasce attorno a una tela particolare: un’opera che, secondo quanto racconta Cris «dovrebbe essere un originale Burri, ma non lo è… io l’ho usata per creare questa nuova installazione».

Cris Devil

Fly Fuzz: la chitarra alata di Cris Devil che punta in alto

Le sue fly fuzz – chitarre alate e ricorrenti – non sono solo un elemento grafico, ma un messaggio potente: «Le ali puntano in alto, ma le chitarre sono sempre ancorate per terra. È un simbolo che porto in tutto quello che faccio: non farti mai tagliare le ali da nessuno. I tuoi desideri li devi portare a termine».

Una filosofia che si intreccia con il suo impegno concreto: missioni in Africa, opere create con bambini in difficoltà, progetti che fondono arte, etica e comunità. «In Tanzania, in Congo, in Madagascar ho visto davvero cosa significa non avere l’acqua. – racconta – Da lì ho deciso di usare l’arte anche per lanciare messaggi importanti. Ma senza pesantezza: deve essere bello, divertente, anche un po’ allegorico. Mai opprimente».

Cris Devil

L’arte digitale di Cris Devil fatta di oggetti vivi e materiali reali

Cris Devil lavora con oggetti reali, a volte dimenticati, a volte familiari: «Tutti gli oggetti che uso sono veri. Una foto, una chitarra, una scatola che tengo da anni. Mi piace dare una seconda vita alle cose, ma non è solo riciclo. È stratificazione di senso».

Anche il legame con le sue chitarre è profondo: «La chitarra per me è tutto. È la mia firma. Le costruisco, le suono, le dipingo. Ho una texture fatta con quattro chitarre a X: la metto ovunque, dal pavimento alle pareti, al cielo. È il mio mondo».

God Save The Bez. Il casco di Marco Bezzecchi firmato Cris Devil

Per il Gran Premio di Silverstone 2025, Marco Bezzecchi scenderà in pista con un casco mai visto prima: una creazione originale e potente firmata Cris Devil.

God Save The Bez è un manifesto che racconta coraggio, passione e ribellione. Un’opera d’arte trasversale, nata dall’incontro tra due mondi affini.

"God Save The Bez" - il casco firmato Cris Devil per Marco Bezzecchi
God Save The Bez – il casco firmato Cris Devil per Marco Bezzecchi

«Ho sempre amato la MotoGP. – dice in proposito – Sono partito coi kart e ho sempre avuto ammirazione per i piloti. Quando mettono il casco, entrano nel loro mondo. Volevo creare qualcosa che parlasse di quel momento».

Il casco racconta una visione artistica: cielo azzurro, chitarre in volo, texture incrociate e una citazione punk. «Volevo un simbolo, non un gadget. Le chitarre volano nel cielo perché rappresentano la mia salvezza, la mia fuga, il mio modo di resistere. E poi c’è la foto di Marco, con la scritta God Save The Bez. È un omaggio rispettoso, non ironico. La ribellione oggi è essere autentici».

«Non è solo un casco. È un’opera. C’è dentro tutto il mio pensiero, la mia storia, la mia visione. Ho voluto che fosse una cosa personale, unica, che parlasse anche agli altri».

MotoGP- CRIS DEVIL x MARCO BEZZECCHI
MotoGP – CRIS DEVIL x MARCO BEZZECCHI

L’arte di cambiare l’arte. La prospettiva unica di Cris Devil

Cris Devil non si limita a esporre: crea esperienze che chiedono partecipazione, riflessione, cambiamento. Le sue opere parlano di futuro, ma affondano le radici nella materia viva del presente: oggetti, memorie, ferite, desideri. Che si tratti di un’installazione costruita insieme al pubblico o di un casco da gara che attraversa la velocità con un messaggio, il suo lavoro ci ricorda che l’arte può ancora essere un gesto radicale, viscerale, collettivo.

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«Sognare non costa nulla. Ma agire, anche nel proprio piccolo, cambia davvero le cose. E l’arte, se non cambia lo sguardo, che arte è?».

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