Boichi arriva al Comicon con ‘Super String: Marco Polo’s Travel to the Multiverse’ e racconta il suo legame con l’Italia, l’amore per Napoli e la visione di un nuovo fumetto globale.
Tra gli ospiti del Comicon – che si terrà alla Mostra d’Oltremare di Napoli dall’1 al 4 maggio – c’è anche Boichi, una leggenda del fumetto orientale. Già autore di capolavori come Dr. Stone e vincitore del prestigiosissimo Shogakukan Manga Award, Boichi arriva in Italia per presentare Super String: Marco Polo’s Travel to the Multiverse (edito da Star Comics) manga d’azione e fantascienza scritto da Youn In-wan e disegnato appunto dal sud coreano. A 700 anni dalla scomparsa dell’esploratore, Giappone e Corea reinterpretano l’avventura di Marco Polo ma in modo assolutamente innovativo: questa volta, infatti, il viaggiatore dovrà vedersela con il multiverso.
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«Sono davvero grato per l’amore e l’interesse che gli italiani hanno verso i fumetti. – ci dice Boichi nel mezzo del fermento del Comicon – Ne sono profondamente riconoscente e felice. Soprattutto, trovo che gli italiani abbiano un cuore caloroso, siano pieni d’amore e di passione. Ed è per questo che sono davvero dei grandi fan. Sono fan meravigliosi, ma io penso che ora non sia solo il momento di amare i fumetti: credo che sia l’inizio di un nuovo mondo. Finora li avete amati: d’ora in poi, credo sia il momento di crearli, e di ricevere l’amore del mondo attraverso le vostre storie».

Boichi e l’amore per Napoli
È un vero e proprio invito quello di Boichi: una spinta alla creazione che vada oltre la fruizione. Del resto, l’amore dell’illustratore per il nostro paese è radicatissimo: a dimostrarlo non solo le sue opere, ma anche il suo immaginario che da sempre si mescola con la nostra cultura.
«Partecipare a questo Comicon è per me un’emozione grandissima. – ci confessa – Fin dai tempi in cui lavoravo a Sun Ken Rock, sognavo tantissimo di venire nel sud Italia, soprattutto a Napoli. E finalmente sono qui. Tutto è incredibilmente commovente: il cibo è delizioso, la città è bellissima, il mare è meraviglioso. Anche il cielo e le nuvole sono stupendi. Ma soprattutto… le persone di Napoli sono straordinarie. Sono felicissimo, tutto è pieno d’amore. E partecipare a questo straordinario Comicon è un onore indescrivibile. È sempre stato un mio desiderio visitare il sud Italia: e ora finalmente si è realizzato».

Boichi e l’estetica di Super String: Marco Polo’s Travel to the Multiverse
Tornando a Super String: Marco Polo’s Travel to the Multiverse (quattro volumi, il primo numero disponibile dal 13 maggio), qui l’italianità dell’avventuriero veneziano si trasforma in una rivisitazione nippo-coreana. Marco Polo si ritrova infatti coinvolto in un’avventura ai limiti dell’assurdo, che lo porta a viaggiare attraverso dimensioni alternative e a incrociare il suo cammino con personaggi provenienti da altri mondi, e persino da altre opere.
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Super String, infatti, è il nome dell’universo narrativo ideato dallo studio coreano YLAB, che comprende 18 serie a fumetti, ma anche giochi e film. In questo mondo variopinto e stratificato, personaggi, eventi e organizzazioni ricorrono attraverso più opere, creando uno storytelling tanto vasto quanto intrigante. L’opera di Boichi e Youn In-wan non è solo un punto d’intersezione tra storie diverse, ma anche tra due paesi, il Giappone e la Corea. Il fumetto, infatti, è stato pubblicato contemporaneamente come manga per l’editore giapponese Shogakukan e come webtoon in formato verticale a colori sulla piattaforma digitale Webtoon per YLAB, rappresentando così un caso eccezionale di coproduzione internazionale parallela, unico nel panorama fumettistico.
«Di solito, quando si lavora a un’opera, si definiscono uno stile, una strategia, dei riferimenti precisi. – ci dice Boichi – Ma con Super String non è stato così. Ho creato pensando di usare tutto ciò che ho vissuto, tutto ciò che ho studiato, tutto quello che ho imparato da fumetti e film. Normalmente, in un’opera, utilizzo forse solo il 10–20% delle mie capacità. In questo caso, penso di averne usato almeno l’80%. È stato faticoso, ho dovuto metterci dentro ogni cosa… ma è stata anche una sfida incredibilmente gratificante».

Marco Polo in una Tokyo futuristica
Nell’opera di Boichi e Youn In-wan, Marco Polo è un giovane orfano veneziano, discendente della nobile famiglia Polo, trucidata e caduta in disgrazia a causa di complotti politici. Costretto a provvedere ai suoi fratelli più piccoli, si imbarca come addetto alle pulizie su una nave mercantile. Ma quando l’imbarcazione viene distrutta da un enorme mostro dalle sembianze insolite, Marco si risveglia in Asia, dove incontra una misteriosa e bellissima guerriera, che lo salva dalle grinfie del signore locale.
Proprio in quel momento, succede qualcosa di ancora più incredibile: un fulmine attraversa il medaglione che Marco ha ereditato dal padre, e il ragazzo viene trasportato in una Tokyo futuristica, circondato da imponenti grattacieli. La ragazza sembra scomparsa, e Marco si ritrova improvvisamente con un braccio mostruoso e un corpo dotato di agilità e forza sovrumane. Così ha inizio questa grandiosa avventura, che vedrà il protagonista continuamente sbalzato tra epoche differenti, coinvolto in guerre tra clan, e minacciato da alieni mutaforma. Ancora non lo sa, ma in gioco non c’è solo la sua salvezza e quella della sua famiglia: il destino dell’intera umanità è nelle sue mani.
«Quando creo un’opera, parto definendo chiaramente una direzione e da un’estetica. – conclude – Per esempio, nel caso del mio attuale lavoro The Marshal King, che sto pubblicando su Manga Plus di SHUEISHA, ho preso come base il grande universo cinematografico italiano: i western all’italiana. Ma con Super String è stato diverso: non c’era un asse portante. Ho messo dentro tutto ciò che conoscevo, tutto ciò che avevo studiato, tutte le opere che avevo letto. Non c’è una singola influenza predominante: ho mescolato davvero tutto».