Dall’Arena di Verona vuota a ospite di Torino: Diodato torna a Eurovision e chiude il cerchio di ‘Fai Rumore’.

Dall’Arena di Verona vuota allo status di ospite di Eurovision: il cerchio per Diodato si chiude in questo 2022 di ritorno alla normalità. E la sua Fai Rumore ne ha fatta di strada: da inno del lockdown, diventa ora dimostrazione di vicinanza.

«Semplicemente sono contento di essere qui. – dice Diodato – Sono felice di partecipare a una manifestazione così importante. E sono felice di vivere un momento di forte condivisione dopo questi anni».

Il cantautore parla della sua partecipazione come della «chiusura di un cerchio». «Dopo tutte le trasformazioni subite da Fai Rumore – dice – riportarla qui conclude un percorso. Ora posso andare avanti, pur con tutto l’amore che provo per questo brano».

A Torino, Diodato sta respirando un’aria da «festa consapevole». Ha incontrato Mahmood e Blanco («Sento una bella tensione emotiva. – commenta – È positiva perché il brano ha avuto talmente tanto successo che avrebbero potuto sottovalutare la situazione. Invece sono concentrati»), e si dichiara grandissimo fan di Brividi. Ma il cantautore ha buone parole anche per l’ucraina Kalush Orchestra («Folk, rap e melodie che bucano. È uno dei pezzi che ti ricordi di più, pur non capendo ciò che dicono» asserisce), per quanto si dica felice tutto sommato di essere solo un ospite.

«Non volevo portare qui, dopo tutto questo tempo, la stessa identica canzone. – aggiunge poi – Ci tenevo a creare una sorta di viaggio e sviluppo. Volevo che in 4 minuti ci fosse un racconto, ed è un racconto che appartiene a me e a tanti altri. Parte da un momento di isolamento ma, con la forza delle emozioni e della volontà di condividerle, attraversa un’umanità immobile e congelata e pian piano torna la vita. È un momento di fortissima condivisione sul palco, sarò circondato da bravissimi ballerini che trasmettono, e spero arrivi con forza, una fortissima umanità e presenza fisica».

Diodato a Eurovision, la performance

Aiutato dalle coreografie di Irma Di Paola, la performance di Eurovision mette in scena un «forte contatto».

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«Volevo passare da un momento di isolamento e freddezza a un momento di calore. Alla voglia di tornare a vivere e a emozionarsi. È bellissimo poi poterlo fare con un pubblico davanti. Fai Rumore, cantata davanti a migliaia di persone, cambia ancora una volta il suo vestito. Pur rimanendo un canto di liberazione e di invito ad abbattere il silenzio che ci è stato imposto».

Il messaggio è dunque quello che si possa «partire da un momento di totale solitudine, anche se non mi sono mai sentito solo all’Arena ma parte di un flusso di umanità, per arrivare a un momento di forte presenza fisica».

«Questa canzone ha una sua forza perché è cantata in questa lingua qui, in italiano. – conclude Diodato – In qualche modo si è creato un collegamento, qualcosa di molto profondo. Questo ha creato ponti con altri esseri umani. Mi arrivano messaggi da tutto il mondo e ho la sensazione di aver raggiunto una parte profonda di qualcun altro, che non parla la mia lingua. È la magia della musica».