Dal 22 aprile è disponibile il nuovo progetto di Biondo, ‘3:33’, a quatto anni dal disco ‘Ego’: la nostra intervista.

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Era il 2018 quando usciva ‘Ego’, secondo album di Biondo dopo il debutto con ‘Deja vu’. Oggi Simone torna con un nuovo progetto discografico dal titolo ‘3:33’ (distribuzione Ada Music Italy), che racconta un artista più maturo il quale, pur conservando le radici hip hop e r&B, ha voluto provare uscire dai territori sonori a lui più affini giocando anche il pop. Nel mezzo, in questi quattro anni, una serie di singoli che hanno accompagnato il pubblico (da Garçon a Tutto sbagliato) ed esperienze nel cinema.

“Non sono rimasto completamente fermo perché ho fatto anche tante collaborazioni ma non mi sentivo del tutto sereno a fare uscire un album. Anche per problemi burocratici”, ci spiega Biondo. “Un album è come far uscire un figlio, non è un gioco anzi per un cantante è importantissimo. Ora è il momento giusto e mi sono sentito di pubblicarlo adesso. Per forza di cose sono cresciuto parecchio, sono maturato anche dal punto di vista lirico e della scrittura”, continua.

“Dietro il lavoro c’è una meticolosità veramente alta e, nel disco, si sente questa crescita sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista delle canzoni in sé”, ci racconta Biondo. “Anche i suoni sono diversi, prima ero molto fissato con l’r&b e l’hip hop, volevo fare solo quello. Qua ci sono sfumature del pop contemporaneo, EDM, jazz e blues che mi arrivano anche dagli ascolti che faccio”.

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‘3:33’ contiene undici tracce nate tra il 2020 e l’inizio del 2022, la più recente risale a gennaio. “Avevo trenta canzoni per questo album e diciannove non sono entrate in questo disco perché non erano coerente con il viaggio. Ma fanno parte del prossimo lavoro, che sto già scrivendo. Per le collaborazioni, invece, ho scelto tutti amici miei che volevo facessero parte di questo progetto. Molti sono emergenti e sono felici che il mio pubblico conosca il loro mondo”.

 
 
 
 
 
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Cinema, tv e moda: non solo musica per Biondo

Tra i giovani artisti, non solo usciti dal talent, Simone Baldasseroni è certamente quello che ha maggiormente diversificato il suo percorso. Non si è mosso solo nella musica, infatti, ma anche nel cinema e nella moda dimostrando versatilità, attitudine alla sperimentazione e anche al rischio. “Il rischio mi rende vivo, sicuramente”, ci dice. “E finché potò permettermelo, cerco di fare quello che mi fa sentire un fuoco dentro. Prima era solo e prettamente la musica poi, con l’opportunità del cinema con grandi professionisti, anche sul set ho sentito quel fuoco. Da lì, tra film e serie, ho fatto altri quattro lavori”.

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“Ho sempre fatto quello che mi è capitato e mi faceva stare bene, se una cosa non mi piace smetto. C’era un momento in cui la musica che girava intorno non mi piaceva, lì allora mi sono fermato e non ho fatto uscire niente per un annetto”, ricorda ancora Biondo. “Non faccio mai le cose controvoglia, quindi tutto quello che la gente vede e ascolta è perché la voglio fare. E finché ci sarà anche una sola persona che mi segue ho il dovere di continuare”.

“Non ho aspettative, me la vivo tranquilla perché se vivi ti aspettative non ti godi niente e ci sono già stato male in passato”, conclude Biondo. “Sono felice di fare uscire questo disco e come va va, mai piangersi addosso. Mi auguro che la gente noti una maturità e un cambiamento, una crescita che è evidente in questo album”.

Foto da Ufficio Stampa