‘Buona fortuna – Parte seconda’ completa il progetto discografico dei Modà avviato a novembre 2021: ce ne parla il leader Kekko Silvestre.

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Da venerdì 22 aprile si completa il viaggio musicale di ‘Buona fortuna’, progetto discografico dei Modà avviato con l’EP di novembre 2021. Nella Parte seconda, la band porta al centro delle sei tracce l’amore raccontato nelle sue declinazioni più autentiche (quello di figlio, quello di padre, quello di partner). E in un momento in cui il mondo esterno ci mostra quanto dis-amore l’uomo possa dimostrare, cantare l’amore è una forma di impegno e di coraggio.

“Rispetto alla prima parte di ‘Buona Fortuna’, dove avevamo deciso di puntare su argomenti più tosti come Alzheimer e bullismo mediatico, nella seconda parte abbiamo cercato di stare più leggeri”, ci spiega il leader Kekko Silvestre. “Forse c’è bisogno di leggerezza in questo senso, e di amore, con tutte le sue sfumature. Siamo molto legati, come band, alla canzone d’amore, su cui abbiamo costruito la nostra carriera e che ci caratterizza, pur avendo fatto anche altro che il nostro pubblico apprezza”.

 
 
 
 
 
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Impegno, dicevamo, alla vigilia anche del ritorno live. “Cantare l’amore in questo momento storico è un impegno non da poco”, ci dice Silvestre. “Perché in qualche modo ti senti anche un po’ in colpa. Siamo in un palazzo dello sport a divertirci e c’è gente chiusa nelle cantine, a cui si bombarda sulla testa. Non è facile staccare il pensiero da questo ma bisogna farlo anche perché non servirebbe a niente non farlo. Non possiamo cambiare il mondo con le canzoni, purtroppo, ma almeno possiamo far arrivare il nostro pensiero e il nostro punto di vista”.

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“L’inciviltà fa paura e fa arrabbiare il fatto che tutto quello che hanno passato le vittime del nazismo non sia servito a niente”, afferma Kekko. “La cosa che più ci deve far pensare è dobbiamo tutti immedesimarci in chi oggi sta scappando, questo fa paura e deve fare schifo. Ti deve far rendere conto di quanto il mondo sia pericoloso”.

Le band in Italia e il tour ‘Buona Fortuna’

Chiediamo al leader dei Modà come veda la situazione attuale italiana per quanto riguarda le band, mentre su Rai1 inizia uno show dedicato ai gruppi. “La vedo bene”, ci dice. E aggiunge: “Al posto di riempirci le orecchie di questa trap direi sentire un po’ di musica live è bello. Vedi i Måneskin: i talenti ci sono, basta andarli a scovare. Ci sono le persone che sanno scrivere e che sanno cantare, sono situazioni che non hanno bisogno di essere costruite a tavolino perché sono belle e naturali. Perché ascoltiamo Battisti ancora oggi? O i Pink Floyd? Era musica vera”.

“Pensare che oggi finalmente qualcuno si sia reso conto che ci sia bisogno della musica suonata davvero è bello”, continua Kekko. “E di questo dobbiamo ringraziare i Måneskin: gente che sa suonare in Italia e che fa rock esiste da sempre in Italia, ma siamo sempre stati ignorati. I Måneskin hanno dato uno schiaffo a tanti preconcetti. Non sono i primi e non sono gli unici, ma la gente finalmente se ne è accorta”.

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Dal 2 maggio i Modà saranno live con il nuovo tour nei palazzetti. “Si tornerà sul palco e questo ci dà grande entusiasmo perché non accade ormai da tre anni”, ci spiega Kekko. “E c’è anche curiosità, siamo felici anche perché i concerti stanno vendendo bene e non è una cosa scontata in un periodo come questo. Ci saranno tutte e due le parti di ‘Buona fortuna’ e anche ‘Testa o Croce’ che non vogliamo assolutamente dimenticare così come le hit dei Modà di questi vent’anni. Non ci saranno effetti speciali ma una band che sa suonare e ha voglia di divertirsi e far divertire la gente”.

Riabbracciare il pubblico sarà un po’ come riabbracciare la normalità”, conclude Silvestre. Una normalità che, per un artista, passa anche dal ritorno alla scrittura dopo un biennio in cui la pandemia ha zittito anche la creatività. “Sì, in quest’ultimo periodo sono tornato a scrivere, anche mia figlia Gioia è contenta. Era arrivata a chiedermi se non facessi più canzoni!”, ci dice Silvestre con il sorriso.

Foto da Ufficio Stampa ABOUT