Da produttore a discografico con la Canova Rec, fino al nuovo progetto in cui ci mette la faccia: l’intervista a CanovA.

loading

Da Sorpresa con Nayt a Benedetto l’Inferno con Gianna Nannini e Rosa Chemical: due mondi distantissimi, accomunati dal producer CanovA che diventa, alla fine, il fil rouge del suo stesso progetto. Non che abbia bisogno di presentazioni Michele Canova, probabilmente il primo produttore in Italia a diventare una firma ancora prima che il rap sdoganasse il sodalizio tra penne e beatmaker. Stavolta, però, Michele ci mette la faccia: diventa CanovA, spinto dall’isolamento della pandemia ad esporsi in prima fila, lontano dal backstage in cui di solito muoveva silenziosamente i fili dei progetti discografici.

«Una grossa mano ai produttori l’ha data il tempo storico che stiamo vivendo. – ci dice subito – Lo streaming è ormai il modo principale con cui ascoltiamo la musica. Con 9 dollari o con il free, abbiamo a disposizione tutto il repertorio musicale della storia. La conseguenza è che non ascoltiamo niente. L’ascolto diventa distratto e di puro intrattenimento. Il produttore deve quindi catturare l’attenzione già dai primi secondi o giocando con il titolo».

CanovA

Un’ulteriore conseguenza – ci dice il producer – è che «l’artista inizia ad avere problemi ad essere continuo, perché gli viene richiesta una release ogni 4 settimane».

«Il produttore lavora con 15-20 artisti all’anno. Per un motivo puramente matematico, alcuni brani diventano hit e il nome del produttore resta a galla. Ne sono contento. Mi sono sempre arrangiato da solo, per motivi economici. Il primo disco l’ho prodotto nel ’91, quando ci fu la prima vera crisi discografica. Ho dovuto imparare a fare tutto da solo. E dopo 12 anni, inizi ad avere un approccio che ti permette di finalizzare i pezzi. Tuttora in Italia non è una cosa comune. Il mixaggio, ad esempio, è molto tecnico. Ma io nel 2005 ebbi una folgorazione per i mix e per anni addirittura mi piaceva più pensare al mixaggio che all’arrangiamento».

CanovA, la firma al progetto

È tuttavia nel 2020, in concomitanza con il lockdown, che Michele Canova inizia a ragionare sulla possibilità di un percorso discografico proprio.

«Mi sono reso conto – ci racconta – che quello che ho fatto per 30 anni non è altro che quello che sto facendo ora. Con la possibilità di scegliere con chi lavorare e mettere insieme artisti in modo imprevisto. Per 30 anni ho sempre seguito un progetto dall’inizio, e in questo senso è cambiato veramente poco. Arrivare a fare qualcosa che non è dietro le quinte è causa anche del Covid. Questa camera in cui sono ora prima era il mio studio di registrazione».

CanovA, Rosa Chemical e Gianna Nannini

Il 2020 è, del resto, anche l’anno della collaborazione con Amici e Maria De Filippi («Nel 2020 mi chiamò per introdurre la figura del produttore. Mi piace moltissimo lavorare con lei» commenta CanovA) e quello della nascita della Canova Rec.

«Volevo fare la musica che vorrei sentire. – spiega il producer – Volevo cercare di firmare artisti ancora non rappresentati nel panorama italiano. La Canova Rec mi ha permesso per la prima volta di non essere solo produttore e di liberarmi di questo ruolo. Non voglio disgregare il team degli artisti che prendo, ma essere solo il finalizzatore. Mi sono anche reso conto di quanto sia difficile il ruolo di discografico. Mi ha molto appassionato la promozione digitale oggi, ad esempio».

«Tutti questi elementi mi stanno dando una spinta in termini di passione. La passione non mi manca mai, ma bisogna saperla coltivare».

Sorpresa e Benedetto l’Inferno

Il nuovo corso di CanovA inizia quindi da Sorpresa con Nayt.

«Sapevo già che volevo fare un album, stavo già scrivendo dei brani. Nayt all’inizio non doveva essere nel mio disco. Ci siamo incontrati in studio e mi ha fatto sentire i brani di Doom. Mi sono subito fermato su Sorpresa, gli ho detto che mi sarebbe piaciuto lavorarci e arricchirlo. Lui è stato super disponibile. Nasce così la Sorpresa che conosciamo. Gli ho chiesto se quella versione poteva essere nel mio disco e lui non ha esitato».

CanovA e Nayt Sorpresa

Il 2022 è invece iniziato con l’uscita di Benedetto l’Inferno con Rosa Chemical e Gianna Nannini.

«Con Gianna – continua CanovA – collaboro dal 2006. Con Rosa invece lavoravo da un mesetto. Ho fatto sentire Polka a Gianna, e lei essendo rock’n’roll se ne è innamorata. Li ho fatti incontrare per scrivere un pezzo, e Gianna ha detto subito Noi due insieme dobbiamo fare qualcosa di estremo. Il brano è stato scritto in 4 ore».

E il futuro di CanovA come sarà? «Spero – ci risponde il producer – ogni due mesi di sorprendervi con un singolo nuovo».