Delmoro ci racconta l’album ‘Rendez-Vous’, in uscita il 19 febbraio per Carosello, in cui la musica rimette al centro l’incontro.

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Il 19 febbraio esce Rendez-Vous, il nuovo album di Delmoro che segue l’EP d’esordio con Carosello Records (Balìa, 2019). Anticipato dai singoli Lanthimos, Allodole e Aria, Rendez-Vous – come dice lo stesso titolo – è un album che racconta viaggi e incontri con un occhio inevitabilmente nostalgico.

«Per me fare musica è un’occasione per viaggiare. – ci dice Delmoro – Il viaggio è sempre stato parte sia della mia vita che della mia mente. Ognuno poi fa proprio il viaggio. Rendez-Vouz è una parola che mi ridondava in testa. Mi dà l’idea degli incontri. La musica è un incontro di suoni, di tanti lati della persona che la fa e delle persone che la ascoltano. Volevo ribaltare l’idea dell’incontro e rimetterla al centro. Volevo sottolineare la centralità dell’incontro e lasciare il senso di passato».

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Del resto, Rendez-Vous è un album nato nel 2020. L’anno dei viaggi proibiti, degli incontri impossibili. In questo, la nostalgia dei testi contrasta con l’energia del tappeto sonoro dell’album, creando contrasti e impercettibili sfumature.

«Quando penso alle mie canzoni mi piace tenere le porte aperte alle interpretazioni. – ci spiega Delmoro – Vista la situazione che abbiamo vissuto, un brano come Il Cielo se ne Frega è nato di getto. Sono stato sincero, senza definizioni. Tendenzialmente scrivo sempre, non chiudo a compartimenti stagni cicli di scrittura. L’80% del disco è stato scritto nel 2020, rispecchia chiaramente la situazione, ma sempre con la voglia di evadere e di cercare un po’ di leggerezza. È un modo per ricordarci che anche la leggerezza è un valore da difendere, anche da noi stessi che spesso siamo i primi a dimenticarcene. Il suono per me ha un potere evocativo».

Il viaggio diventa alla fine – a mano a mano che si procede nella tracklist – anche il desiderio di casa. «Siamo di natura nomadi? – si domanda quindi Delmoro – Siamo nati per spostarci o lo stanziamento è un’imposizione? Sono temi interessanti. A tutti fa piacere insediarsi e restare, io ho l’attrazione a fermarmi ma anche una tendenza all’inquietudine se mi sento bloccato in un posto».