La nostra intervista a Galeffi, che ci racconta l’album ‘Settebello’, uscito il 20 marzo: dieci tracce suonatissime e da ascoltare.

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Il 20 marzo è uscito Settebello, il nuovo album di Galeffi che arriva a circa due anni e mezzo di distanza dall’esordio discografico con Scudetto. Un progetto che – soprattutto a livello sonoro – appare coraggioso, quantomeno nel tentativo di uscire da una zona di comfort e da una serie di etichette spesso poco funzionali a descrivere in toto il mondo artistico del cantautore romano.

«Il nuovo album arriva due anni e mezzo dopo Scudetto – ci racconta Galeffi – e il semplice fatto che siano trascorsi questi due anni mi ha fatto sicuramente crescere sia come persona che come artista».

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Dal titolo alla cover, l’immaginario di questo album si presenta variegato e quasi ‘domestico’, anche se Galeffi ci spiega che «Settebello riporta al gioco delle carte e a tutte le sue sfaccettature, dalla cartomante alla fortuna, passando per il mistero». «E poi – continua il cantautore – il settebello è la carta più preziosa del mazzo. In qualche modo volevo dire che questo disco per me è prezioso nel mazzo di dischi che usciranno sul mercato discografico italiano».

«Questo è un album importante – approfondisce Galeffi – e mi auguro che abbia una vita lunga e fuori dai tempi. È un album tutto suonato, soprattutto rispetto alla media degli album fatti con drum-machine, ma è stato concepito per ascoltarlo in vinile. Forse è un po’ anni 70, nel senso che non prevede lo skip».