Filippo Timi ci racconta lo Skianto, che guida le due prime serate su Rai3 e l’album con le canzoni di Fred Buscaglione. La nostra intervista.

Se Skianto è sinonimo di stupore, per Filippo Timi l’inizio del 2020 è all’insegna della sorpresa. Febbraio è infatti per l’attore il mese dei debutti: due prime serate su Rai3 – giovedì 13 e 20 febbraio prodotte da Rai3 in collaborazione con Ballandi – e un disco – prodotto dalla Sugar – che reinterpreta i più grandi successi di Fred Buscaglione.
Il collegamento trans-mediale tra tutte le forme d’arte passa attraverso il concetto di Skianto – appunto – titolo anche dello spettacolo teatrale del 2014, che però poi col mezzo televisivo ha poco a che fare.
«Il collegamento tra il disco sulla reinterpretazione di alcune canzoni di Fred Buscaglione e i progetti televisivi sta proprio nel titolo Skianto – ci rivela infatti Timi – perché si tratta del mio primo disco, quindi contiene quello stupore che io associo al titolo Skianto».
Da qui anche il fil rouge che lega le due prime serate. Il 13 febbraio è andato in onda Skianto Sanremo ’67, «quello della tragica scomparsa di Luigi Tenco. Ci siamo immaginati – spiega Filippo – una serie di monologhi sui se. Cosa sarebbe il mondo se non ci fosse la musica? Cosa sarebbe il mondo senza tv? Cosa sarebbe successo se, in quel Sanremo, Tenco non fosse stato escluso dalla gara? Ci siamo immaginati un Sanremo dei se, mantenendo una struttura con ospiti che cantano e con abbinamenti che ci potessero stupire».
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Il 20 febbraio va, invece, in onda Skianto Fantastico Show.
«Il secondo show ha come ispirazione, come si evince dal titolo, i grandi show del sabato sera. – ci racconta ancora Filippo – Abbiamo mantenuto tutti gli elementi che caratterizzano i vari show, la sigla, i monologhi, gli ospiti, i costumi sgargianti, ma cercando di reinventarli attraverso abbinamenti che creassero stupore. Questo show nasce ancora più propriamente da uno spettacolo che ho portato in scena, in cui il protagonista ha la scatola cranica sigillata. Questo fantastico show dà la possibilità a un personaggio apparentemente chiuso al mondo di potersi esprimere».
«Lo show però non ha niente a che fare con lo spettacolo. – precisa Filippo – Il teatro racconta un’intera vita. Abbiamo preso il concept, l’idea che è contenuta nel titolo, cioè Skianto, che per me un pochino si potrebbe tradurre con stupore, e l’abbiamo trasportata in televisione, creandoci attorno questi due show. Una cosa che hanno in comune il teatro e la tv, a differenza del cinema, è che entrambi sono live. Il teatro è un po’ come un concerto, irripetibile. Ma anche in televisione, con il pubblico, è un qualcosa che succede in quel momento e basta. In questo teatro e tv si assomigliano. La televisione ti può dare però la possibilità di esplodere in una forma espressiva all’ennesima potenza, con una scenografia più ricca, perché non devi portarla in tournée. Quello che mi porto da questa esperienza è la collaborazione con tantissimi artisti e l’emozione di poter raccontare qualcosa che per me è nuovo».
Skianto, il primo album di Filippo Timi
Sempre il 13 febbraio – in concomitanza con la messa in onda tv – per Sugar esce Skianto, un progetto discografico che è il primo vero tributo completo al grande cantautore, polistrumentista ed attore italiano da parte di uno straordinario attore e artista contemporaneo.
«Ho sempre un po’ cantato nei miei spettacoli, la trovo una forma espressiva che un attore deve poter affrontare. – commenta Filippo – Incidere un disco è un’impresa, ma in questo caso il disco nasce proprio da un incontro con Massimo Martellotta che ha riarrangiato i brani e mi ha proposto di cantarli. Massimo mi ha dato il coraggio di inciderli e lì è nato il progetto. Devo ammettere che è stato trainante l’aspetto attoriale di Fred Buscaglione, ho avuto il coraggio di superare la timidezza nel cantare».