La nostra intervista a Costantino Della Gherardesca, che ci racconta le novità di ‘Pechino Express’ e commenta insieme a noi il Festival di Sanremo.

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Inizia martedì 11 febbraio la nuova edizione di Pechino Express, che vedrà dieci coppie impegnate in un viaggio tra Thailandia, Cina e Corea del Sud. A tenere le redini del programma ci sarà – sia in termini autorali che di conduzione – Costantino Della Gherardesca, che assicura un’edizione decisamente più ‘cattiva’ delle precedenti.

«Più di qualsiasi altro anno quest’anno abbiamo deciso di rinnovare Pechino – ci dice Costantino, che incontriamo dietro le quinte del Festival di Sanremo – è tornata la dimensione della gara. Negli ultimi anni sembrava un po’ un gruppo di amici che viaggiavano insieme. Ora si odiano e se ne faranno di tutti i colori pur di vincere».

«C’è stato anche un upgrade tecnico per quanto riguarda le riprese dei paesaggi. – continua Costantino Della Gherardesca – Anche il pubblico che ama l’aspetto documentaristico del programma sarà soddisfatto. E io sarò un po’ più severo, visto che i miei follower mi avevano criticato perché troppo buono».

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«Non finirò mai di ripeterlo, la missione principale di Pechino Express è raccontare il mondo. – precisa poi il conduttore – La televisione italiana tende a raccontare sempre e solo l’Italia e ad essere un filino provinciale. Non vorrei usare una parola banale, ma alla fine è servizio pubblico. Direi che è importante che una persona capisca come gira il mondo».

E, visto che siamo a Sanremo, non ci lasciamo sfuggire l’occasione di strappare qualche commento a Costantino.

«A me sta simpatico Achille Lauro. – confessa – Bisogna fare così, portare un po’ di glamour. La gente non ne può più della mestizia. I palchi devono avere persone come Achille Lauro. I Ricchi e Poveri funzionano in Italia, ma guadiamo al mondo. La musica di Sanremo? La boccio quasi tutta, mentre Amadeus è un professionista e sono felice del suo successo perché dà linfa vitale a tutta l’azienda».