Con il singolo Don’t Call Me Up ha conquistato le classifiche globali e realizzato il sogno di diventare una popstar mondiale. Abbiamo incontrato Mabel: la nostra intervista.

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L’abbiamo vista sul palco del quarto Live di X Factor lo scorso 14 novembre e l’abbiamo ascoltata negli ultimi mesi in radio con il singolo – tormentone Don’t Call Me Up. Lei è Mabel, figlia d’arte (non ama parlare troppo dei suoi genitori) e soprattutto nuova stella del pop internazionale. Il suo debutto discografico è con l’album  High Expectations, uscito in piena estate dopo due anni di lavoro.

Per lei che ha sempre desiderato diventare una stella della musica, il sogno è passato inevitabilmente attraverso il confronto con la storia artistica della sua famiglia, un carico certamente importante per il quale si perdona a Mabel il fatto di non voler parlare dei genitori e dello zio Eagle-Eye Cherry. In fondo questa volta sotto i riflettori ci sono lei e la sua musica.

E il titolo spiega già molte cose, come ha raccontato la stessa popstar che di cognome fa nientemeno che McVey (è figlia del producer McVey) mentre la mamma è Neneh Cherry : “È da quando sono bambina che ho aspettative molto alte: per la mia vita, nelle relazioni, in quello che gli altri si aspettano da me e in quello che io stessa mi impongo. L’album parla di questo, in maniera positiva; all’inizio avevo paura, ma ho cercato di lasciarmi andare nella scrittura, perché in fondo tutto mi ha portato a essere quella che sono oggi.”

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“Oggi per me è fantastico riuscire a vivere facendo quello che amo e portare le mie canzoni dal vivo è super divertente. – spiega – Amo il fatto di poter raccontare le mie storie, quello che succede nella mia vita per fare in modo che le persone si relazionino con ciò che canto. E scrivo in continuazione, o almeno è quello che mi sembra di fare.”

Mi appunto ogni cosa sul cellulare e in studio rileggo tutto per ricordare quelle che mi è successo. A volte, poi, è come se le canzoni nascessero da sole.

“Quando ho scritto la mia prima canzone? Quando avevo cinque o sei anni tenevo un diario e lì è nato il mio primo brano. Parlava d’amore, un sentimento che mi coinvolgeva già da piccola e che riempiva tanti miei testi… devo dire che c’era già del buono”, chiosa sorridendo Mabel.

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Cresciuta poi ascoltando Beyoncé, Justin Timberlake e Rihanna, dei suoi idoli Mabel ammira lo spirito di indipendenza, la sicurezza di sé, la forza, e non a caso, fra le parole che più spesso pronuncia durante l’intervista, ci sono proprio confidence e self confidence. Quella fiducia in se stessi che spesso, aspettative troppo alte, rischiano di minare.

La scrittura è la mia terapia, il mio modo di avere fiducia in me stessa.
Che cosa sogno oggi? Una casa, una famiglia, cose normali, ma il mio sogno più grande resta sempre la musica.

Il 2020 che aspetta Mabel si preannuncia pieno di musica grazie al tour con cui si esibirà anche in Italia il 24 febbraio ai Magazzini Generali di Milano. “Non vedo l’ora, visiterò posti in cui non sono mai stata e presenterò dal vivo le canzoni del mio album High Expectations, ballando ancora di più. Sarà uno show del tutto nuovo anche per chi mi ha già visto sul palco.”