Durante la presentazione dell’album Accetto Miracoli, Tiziano Ferro non ha nascosto certe perplessità sulla musica di oggi mostrando ammirazione per Ultimo: ecco le sue parole.

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Sotto le guglie del Duomo di Milano Tiziano Ferro ha presentato il suo nuovo album, Accetto Miracoli, disponibile dal 22 novembre. Per questo disco l’artista ha scelto di cambiare rotta, o meglio di uscire da quella che lui stesso ha definito “zona di conforto” coinvolgendo nella produzione uno dei suoi miti, l’americano Timbaland.

E guardandosi alle spalle, il cantautore di Latina rivede anche l’idolo Jovanotti, da sempre nei suoi ascolti di ragazzino e di uomo – Ferro ne era fan a tal punto da vestirsi come lui a Carnevale – ma lo sguardo si fa perplesso di fronte al panorama musicale attuale, fra streaming e debuttanti che approdano nei palasport al primo disco.

“Sono confuso – osserva Tiziano – Che la discografia sia in crisi è vero ed esistono tutte queste forme surrogate di platino e oro digitali che non si capisce bene come vengano calcolati. Penso che lo streaming sia molto importante ma non si può pensare che sia la risposta nella fruizione di musica. Lo streaming è anche divertente ma ti restituisce la realtà a dei fatti di una fascia d’età, non del mondo.”

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E continua: “Adoro la Trap e mi diverte il Reggaeton ma oggi si tende a compiacere il mondo dello streaming, firmando solo artisti di un certo genere. Si va solo in quella direzione.” Ed ecco che il cantautore cita con sincera ammirazione un collega: “poi arriva un ragazzino di diciotto anni e prende tutto. Arriva Ultimo e riempie gli stadi.

Ultimo per me è stata la più bella notizia di quest’anno. Sento che gioca per la mia squadra e gliel’ho anche detto.

Lui mi ricorda che in questo momento di confusione, quando fai una cosa vera, bella e vicina alle persone, i risultati sono di un certo tipo. E Ultimo ci spiega anche che se scrivi canzoni, vieni dalla periferia, canti cose sincere e fai alla vecchia – quando i discografici ti facevano crescere demo dopo demo e ti facevano diventare qualcuno perché semplicemente tu sei qualcuno ma devi sono capire chi sei – allora lì fai davvero tombola.”