Livio Cori e la sua cartolina da Napoli: «Quell’esigenza di riscatto dagli stereotipi»

Un’ottima annata. Questo è per Livio Cori il 2019, iniziato con una partecipazione al Festival di Sanremo al fianco di Nino D’Angelo, continuato su e giù dai palchi di tutta Italia e in via di conclusione con un nuovo progetto in testa. Che sia un anno di svolta, di quelli in cui raccogli un po’ dei frutti che hai coltivato nel tempo, il rapper napoletano lo sa bene.

“Ho vissuto tanti momenti importanti – ci spiega – e ci sono stati tanti eventi che hanno riempito l’anno di gioie a partire proprio da Sanremo.” Nello stesso febbraio, durante la settimana della kermesse ligure, l’artista pubblicò l’album Montecalvario (Sugar), da cui è tratto il recentissimo singolo Adda passà riletto in una nuova versione remix insieme al collega CoCo.

Io e CoCo avevamo in mente da tempo di collaborare, lui è un amico storico, napoletano come me – ci dice Cori – e ora siamo riusciti a incastrare i nostri impegni. Gli ho lasciato la libertà di scegliere su quale pezzo lavorare, dopo avergli indicato qualche opzione su quello che avrei voluto come singolo. La nostra è stata una sinergia perfetta che ha portato poi a sviluppare questa nuova versione remix.”

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Adda passà rmx arriva dopo l’analoga operazione fatta sul brano A casa mia partecipazione di Samuray Jay e rientra in un progetto più ampio che coinvolge l’intero disco Montecalvario. “Ho sempre voluto dare qualcosa in più a ogni uscita”, spiega il rapper, che non si è limitato a pubblicare come singoli le tracce dell’album, ma ha voluto dare a ciascuna di essere un’impronta inedita.

Avendo un disco e dovendo farne uscire dei singoli, ho voluto ogni volta aggiungere una chicca in più sia per dare qualcosa di nuovo ai fan, per tenerli vivi, sia per me, per rimanere più attivo dal punto di vista musicale.

Napoli: c’è nuova musica in città

Ora la mente di Cori è già proiettata in avanti, e nel futuro a breve termine ci sono concerti tra Italia ed Europa ma anche musica completamente nuova. “Siamo forse arrivati alla conclusione del percorso di Montecalvario per affacciarci a un altro progetto – ci conferma – e nel frattempo ovviamente ci sono i live.”

Rappresentante di primo piano della scena napoletana, non possiamo non chiedere a Livio Cori come suona Napoli oggi. “Si è tornati a un periodo abbastanza buono, ma credo che possiamo dare ancora molto di più. Napoli è tornata importante nella musica urban, dobbiamo spingere ancora di più ma sicuramente la situazione è super ricca.”

Quando gli artisti iniziano a collaborare fra di loro si crea una sinergia che porta tutti a emergere di più sul piano nazionale.

“Il motivo di questo fermento? Penso che sia molto legato al fatto che la città si è trovata al centro di tante chiacchiere dopo Gomorra: forse, da qui, si è arrivati all’esigenza di trasformare un certo stereotipo in qualcosa di positivo. Sicuramente il successo della serie a livello mondiale ha portato attenzione e dato nuovo spazio a Luchè, Enzo Dong e anche a me, oltre a colleghi come Clementino, Liberato e altri.

Stanno nascendo tante realtà che vanno a costruire un panorama generale che sta utilizzando quelli che erano certi suoi difetti per emergere come esigenza di riscatto di un’intera città. Napoli ha tante facce, non c’è solo quella gangster, c’è anche un lato romantico di cui ci eravamo dimenticati.” La nuova cartolina del capoluogo partenopeo, oggi, passa prima di tutto attraverso la musica.