Dal 27 settembre è disponibile Ex voto, album del cantautore Aiello che corona un 2019 inaugurato dal singolo Arsenico e che culminerà con due concerti sold out. La nostra intervista.

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Quella di Aiello, cosentino classe 1985, è una storia artistica sui generis. Se le sue tappe più recenti sono segnate da due singoli di successo come Arsenico e La mia ultima storia, arrivati ad anticipare il primo vero e proprio album Ex voto, nello stesso tempo gli stessi brani sono solo la punta di un iceberg musicale che si radica nel tempo. E così, per un 2019 che segna la svolta di una carriera, fatica, impegno e qualche momento difficile sono ciò che il cantautore ha coltivato finora.

“Sono uno che ama prendersi tutto l’amore e non riesco a trattenerlo, quindi sento il bisogno di restituirlo. Sono emozionato per questo disco ed è qualcosa di pazzesco perché è quello che ho sempre sognato”: queste le prime parole con cui Aiello si presenta a noi, in occasione della pubblicazione del progetto discografico.

“Se chiudo gli occhi mi ritrovo nella mia cameretta mentre scartavo i dischi che compravo – continua l’artista raccontandoci le emozioni di queste giornate – ne odoravo il libretto, mi andavo a leggere i nomi dei musicisti e soprattutto mi perdevo nei ringraziamenti. Ecco, io non vedevo l’ora di dire il mio grazie. Avere per le mani il mio album è incredibile, anzi ancora non l’ho aperto: voglio sia un momento catartico.”

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Ex voto nasce “da una gestazione lenta, ma molto sana e vera, partita dalle sperimentazioni soul dei sedici anni, passata per il pop e infine attraverso l’indie. – ha continuato – A trent’anni mi sono accorto di non riuscire a rinunciare a nessuna di queste tre sfaccettature musicali e ho provato a miscelarle per fare qualcosa che nessun altro aveva fatto.”

E ho cercato di dare un nuovo colore alla musica, di fare un pop nuovo. Sarebbe una bomba se fra qualche tempo sui libri di musica si leggesse: “il nuovo pop: Aiello”.

Talentuoso e ugualmente ambizioso, Antonio riconosce nel proprio percorso di artista una nuova fame: “Ho fatto un disco per me, per soddisfare una mia esigenza e provare a dire agli altri: questo sono io. La mia fame di successo è morta a ventott’anni, con una crisi esistenziale in cui ho quasi smesso di sperare che il mio momento arrivasse. Ma quel tonfo è stata la mia salvezza: ho deciso di autoprodurre un disco pensando a mio nipote Emilio, perché fosse orgoglioso dello zio. Non se lo fila nessuno? Non importa. Così nasce Ex voto.”

Da Arsenico in poi, ormai, è storia nota e con i due freschissimi sold out di Milano (28 novembre) e Roma (7 dicembre) ben più di qualcuno s’è filato – a dirla con Aiello – la sua musica. E ora che il salto è compiuto, Antonio mette a segno un debutto che guarda lontano: “Il mio obiettivo? Provare a lasciare una traccia originale.”