La tecnologia continua a correre con il propulsore dell’intelligenza artificiale: ecco Veo 3, l’ultima novità di casa Google.
Che l’intelligenza artificiale stia aprendo porte finora quasi impensabili è ormai un dato di fatto che nessuno può smentire. Ma i progressi – e le discussioni che ne nascono – sono davvero all’ordine del giorno. Nelle ultime ore la novità di casa Google sta, infatti, facendo il giro della rete tra manifestazioni di entusiasmo e qualche perplessità. Parliamo di Veo 3, la cui nuova versione è stata presentata dalla casa di Cupertino in occasione della conferenza annuale.
L’articolo continua più sotto
La nostra newsletter bisettimanale dedicata al mondo dell’arte e della cultura
In tale sede Google ha raccontato nel dettaglio le funzionalità di Flow, strumento che genera video usufruendo appunto dell’IA utilizzando gli strumenti Google Imagen, Gemini e Veo. Proprio di quest’ultimo è arrivata la nuova versione, in grado di produrre video e audio sincronizzati. Le prime immagini mostrate confermano risultati ad altissima risoluzione, che comprendono parole, dialoghi, effetti sonori e rumori in piena armonia con i video. I filmati risultano, quindi, iperrealistici sino a sfumare la linea tra vero e falso.
Un’innovazione tecnologica tra creatività, deepfake e dilemmi etici
Questo modello di intelligenza artificiale sviluppato da DeepMind segna, dunque, un passo audace verso la creazione di filmati interamente generati dall’IA. Da un attore impegnato sul palco a un navigatore alle prese con l’oceano, i video di Veo 3 appaiono autentici, quasi indistinguibili dalla realtà. Superata, di fatto, l’era del muto nelle produzioni con intelligenza artificiale, si aprono nuovi scenari ma anche nuove criticità.
Per esempio, su cosa si basa l’addestramento di Veo 3? Lo strumento utilizza migliaia di video sul web e probabilmente attinge anche a YouTube, anche se Google non lo conferma esplicitamente. Inoltre, l’iperrealismo solleva il timore dei deepfake, video sintetici così convincenti da poter essere scambiati per veri.
LEGGI ANCHE: — ‘Al di là del marmo’, nuovo progetto della Galleria Borghese per l’inclusività
Per contrastare questo rischio, Google ha implementato il sistema SynthID Detector, che marca i video generati per identificarli. Tuttavia, la tecnologia pone sfide più ampie: l’evoluzione dell’IA generativa ha impatto sul mercato del lavoro, sull’economia e sulla politica, alterando la percezione della realtà. E i social sono già pieni di prove. La tecnologia di Google, con la sua capacità di generare contenuti audiovisivi complessi, potrebbe rivoluzionare il cinema e la pubblicità, ma richiede – potremmo dire, impone – un uso responsabile.
Immagini Shutterstock