La piattaforma ha introdotto un nuovo strumento creativo che trasforma le immagini in video immersivi grazie all’intelligenza artificiale. Ecco come funziona.

TikTok accende la scintilla della creatività con AI Alive, funzione rivoluzionaria che debutta nelle storie trasformando foto statiche in video dinamici. Come annunciato dalla piattaforma, la novità è stata già resa disponibile, con un utilizzo estremamente semplice, per oltre un miliardo di utenti esclusivamente nella Story Camera. Con AI Alive, infatti, i creator possono animare le loro foto e raccontare storie più ricche, annuncia TikTok, aprendo le porte a un nuovo modo di connettersi con la community.

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AI Alive è la prima funzione di TikTok che usa l’intelligenza artificiale per convertire immagini in video brevi e coinvolgenti. Qualche esempio? Un tramonto statico può diventare un clip cinematografica con nuvole che si muovono e il suono delle onde. Un selfie di gruppo diventa un ricordo animato che cattura sorrisi e gesti. Grazie a strumenti di editing intelligenti, effetti atmosferici e movimenti, ogni immagine prende vita, rendendo le storie un’esperienza immersiva che eleva i contenuti quotidiani.

TikTok
Foto Shutterstock

Come funziona AI Alive

Creare con AI Alive è semplice e intuitivo. Bisogna:

  • aprire la Story Camera cliccando il “+” blu nella pagina Inbox o Profilo
  • selezionare una foto dall’Album delle Storie
  • toccare l’icona AI Alive nella barra degli strumenti a destra
  • personalizza e pubblicare la storia, che sarà visibile nei feed For You, Seguiti e sul proprio profilo.

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La tecnologia utilizzata – assicura la piattaforma – è sottoposta a molteplici controlli di fiducia e sicurezza. Ogni foto, prompt e video generato viene analizzato da sistemi di moderazione per garantire il rispetto delle policy. Un ulteriore controllo avviene anche prima della pubblicazione oltre al fatto che gli utenti stessi possono segnalare contenuti inappropriati. Inoltre, le Storie AI Alive sono etichettate come generate dall’AI e includono metadati C2PA, che ne certificano l’origine anche se condivise fuori piattaforma, promuovendo la trasparenza di contenuti e fonti.

Immagini Shutterstock

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