Il Messaggero

Gaudiano - Polvere da Sparo

Si intitola Polvere da sparo il potente brano con cui il giovane cantautore pugliese Gaudiano parteciperà alla gara delle Nuove Proposte al Festival di Sanremo 2021. Una canzone pop dalla forte identità, caratterizzata da ritmiche incalzanti, per affrontare in modo autentico, viscerale, tagliente, uno dei tabù della nostra società: il dolore per la perdita di una persona amata.

«Il confronto con Morgan è stato bellissimo, perché la sua domanda è stata diretta. – ricorda Gaudiano raccontando il confronto con Morgan (escluso poi dalla finale di Sanremo Giovani) – Mi ha messo nelle condizioni di parlare meglio del testo della canzone e mi ha consigliato di rifarmi a chi riesce a dire di più con meno parole. È un consiglio che prendo per buono da un grande della musica come Morgan. Prendo e porto a casa. Il mio tentativo sarà quello di riuscire a esprimermi al meglio mantenendo la mia cifra stilistica».

Sulla pandemia – che ha comunque influito sull’organizzazione dell’evento – Gaudiano commenta: «Personalmente non ha inciso negativamente, perché la Rai ci ha permesso di gestire la cosa nel migliore dei modi. Avevamo convocazioni ben precise e lontane dalle prove, avevamo tempo di riposarci, tutto era organizzato nel migliore dei modi. Certo è una situazione atipica, ma per me è già atipico essere a Sanremo».

«Confrontandomi anche con gli altri artisti – continua poi il cantautore – è venuto fuori un sentimento comune. La finale di Sanremo Giovani è stata l’ultima ansia e guardiamo al Festival. Ma non avremo mai l’ansia che abbiamo vissuto qui. Avremo più un atteggiamento di festa, come se fossimo un unico cast».

«Per affinità – conclude poi Gaudiano – tifo Wrongonyou».

Chi è Gaudiano

Luca Gaudiano nasce a Foggia il 3 dicembre del 1991, da madre docente di lettere e papà ingegnere. Ed è proprio suo padre ad iniziarlo alla musica, regalandogli una chitarra per il suo quindicesimo compleanno. Dopo il diploma, si trasferisce a Roma per approfondire gli studi musicali. Vive alcune soddisfacenti esperienze nell’ambito del teatro musicale e decide di concentrarsi sulla sua musica.

Negli ultimi tre anni ha accompagnato verso la fine terrena suo padre, che ha lottato senza rancore e con estrema dolcezza contro un tumore al cervello. Si definisce «un reduce di guerra salvato dalla musica». L’esperienza traumatica lo induce a trasferirsi a Milano, dove trova ispirazione per la produzione dei suoi brani, che registrerà insieme al producer Francesco Cataldo, grazie all’incontro con Adom Srl e Leave Music. Il 25 settembre 2020 debutta con un 45giri digitale. Le cose inutili (Leave Music), con all’interno un lato A, Le cose inutili, singolo di punta dell’esordio scritto durante lockdown, e un lato B, Acqua per occhi rossi. Si presenta a Sanremo Giovani con Polvere da sparo ed è selezionato tra i 20 finalisti di AmaSanremo.

Dellai – Io sono Luca

Superata la prima fase del concorso di Area Sanremo, i fratelli Matteo e Luca Dellai si sono trovati curiosamente ad affrontare un’accesa, ma illuminante discussione che fa perno sul titolo del brano in gara, intitolato inizialmente Castelli di Carte. Il duo e i suoi addetti ai lavori sono giunti, infine, alla conclusione che quella canzone parla proprio di Luca, coautore e protagonista di un brano che, in fondo, rispecchia un po’ tutti noi con le nostre paure e le sfide di tutti i giorni.

«All’inizio volevamo iscriverci a Sanremo Giovani, ma per problemi tempistici non ce l’abbiamo fatta. – raccontano i Gemelli – Così abbiamo scelto Area Sanremo. Facciamo musica da tempo, ma stiamo finendo l’università. Ci siamo decisi a partecipare ad Area Sanremo perché il pezzo ci piaceva molto. Da lì è stato un susseguirsi di eventi che non ci aspettavamo».

«Con gli altri ragazzi – raccontano i gemelli – condividevamo lo stesso hotel. Si è creato un legame forte, stavamo veramente bene tra di noi. I ragazzi di Area Sanremo arrivano da diverse dirette, ma non ci sentiamo esclusi. Siamo tra i più nuovi, ma per noi è una sfida. Alla fine c’è sempre qualcuno che ha fatto più di te».

«Abbiamo cercato di puntare sull’immagine e soprattutto sulla musica. Il resto viene di conseguenza».

Chi sono i Dellai

Dellai è un progetto che parte dalla passione di due fratelli per la musica. Già in adolescenza i due si divertivano nello scrivere canzoni ma con il passare del tempo le due strade si divisero, mantenendo la composizione e la scrittura musicale come unico collante. Luca, dopo aver frequentato il liceo musicale ha proseguito gli studi presso il Conservatorio Rossini di Pesaro, parallelamente ad un percorso di laurea in economia, Matteo, invece, interessato al mondo dellarchitettura, ha continuato gli studi presso lUniversità di Ferrara. Nonostante la distanza i due hanno sempre coltivato linteresse per la musica, la scrittura e la composizione.

Negli ultimi anni si sono ritrovati in un nuovo progetto Dellai, dal quale è già nato un singolo disponibile su tutte le piattaforme digitali, dal titolo: Non passano gli aerei”. Il nuovo brano dei Dellai – già disponibile su tutte le piattaforme di streaming dal 4 dicembre scorso – sarà in gara al prossimo Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte – si intitola Io sono Luca (Virgin Records).

Wrongonyou - Lezioni di Volo

Lezioni di Volo, scritta e prodotta insieme ad Adel Al Kassem e Riccardo Scirè, nasce in seguito ad un periodo di profonda crescita personale e artistica che Wrongonyou ha maturato  durante i mesi del primo lockdown, mesi che Marco Zitelli (vero nome dell’artista) ha dedicato al dialogo con sé stesso. La naturale conseguenza è stata esprimere attraverso musica e testi questa sua nuova fase di maturità e libertà, convogliati in un brano coinvolgente e contemporaneo, che rafforza ulteriormente l’identità di Wrongonyou, unica nel panorama italiano, capace di far coesistere la melodia italiana con le atmosfere folk, ormai un vero e proprio marchio di fabbrica dell’artista.

«Perché non sono tra i Big? – dice Wrongonyou – Penso sia una questione di ascolti e di numeri. Io sono molto contento del cast di Amadeus, che è innovativo, e sono molto felice che ci siano molti amici dentro. È un Festival molto giovane e credo sia una questione di numeri, non sui social ma sui contatori degli ascolti. Sono anche tutti artisti molto bravi».

«Io favorito? – conclude il cantautore – Non direi. Ho iniziato a cantare in italiano da quasi due anni e mi sembrava giusto iniziare dalle basi. Quindi abbiamo fatto questo percorso».

Chi è Wrongonyou

La vita ha dato diverse occasioni al giovane Marco Zitelli (nato a Grottaferrata – Roma – nel 1990), ma c’era un appuntamento con la musica che lo attendeva. A 9 anni si fa notare come piccolo prodigio del calcio. Viene chiamato Bruno Conti a vederlo, ma quel giorno Marco cade, si rompe una caviglia e si presenta al provino con le stampelle. A 15 anni entra in una squadra di basket, ma in ritiro estivo si rompe un ginocchio. Messo da parte lo sport, scopre la musica da autodidatta, diventa un virtuoso della chitarra, si accompagna col pianoforte, compone canzoni e trova la sua voce, ma non sente di volersi esibire in pubblico, la sua timidezza lo blocca. Una sera a un festival musicale indipendente salta una performance e resta un buco in scaletta. Marco ha 21 anni e nessuna esperienza, ma si butta e si offre all’organizzatore per suonare qualche cover. Sale su quel palco, raccoglie il suo primo applauso e trova la sua strada. Nasce Wrongonyou.
Wrongonyou è una miscela di ispirazioni e influenze, con lo sguardo e l’orecchio inizialmente rivolti oltreoceano e successivamente aperti verso il grande cantautorato italiano. Sin da piccolo ascolta e si innamora del folk e di tutta la discografia di artisti come John Frusciante e i Bon Iver di Justin Vernon. La sua musica prende ispirazione dai suoi miti, creando un suono dotato di una forte componente emotiva ed immaginifica, che con la sua voce di grande estensione e forza evocativa è capace di toccare le corde più profonde dell’animo di chi lo ascolta.
Incoraggiato da un professore di Sound Technology all’università di Oxford che ha ascoltato i suoi demo su SoundCloud, Wrongonyou inizia la sua attività discografica parallelamente a quella live e subito ottiene grandi riscontri.
Marco ha calcato i palchi di grandi festival internazionali come South by Southwest festival ad Austin in Texas (USA) e all’Europa Vox in Francia, Eurosonic Noorderslag in Olanda, Primavera Sound in Spagna e Home Festival in Italia. I suoi brani sono spesso diventati colonne sonore di film e serie tv (BABY su Netflix o il film “IL Premio” di Alessandro Gassman per citarne alcuni), in Italia e nel mondo.
Con il disco Milano parla piano Wrongonyou scopre e sperimenta per la prima volta con la sua lingua madre, l’italiano. Con il brano Lezioni di volo, Wrongonyou parteciperà alla 71ª edizione del Festival di Sanremo nella categoria nuove proposte.

Davide Shorty - Regina

Dopo aver affrontato l’impegnativa finale, il cantautore, rapper e producer siciliano Davide Shorty è ufficialmente tra i vincitori di Sanremo Giovani e gareggerà tra Le Nuove Proposte della 71esima edizione del Festival di Sanremo con il brano Regina (Totally Imported/The Orchard).

«Per me è un’opportunità di crescita per conoscermi meglio e per imparare a usare la pressione con la forza. – ci dice Davide – Un motivo per tirare fuori lo spirito di sopravvivenza».

«Non la vedo come una questione di riscatto nei confronti di X Factor, perché quell’esperienza per me è stata molto positiva. È stato negativo quanto venuto dopo, ma è dipeso da come stavo io. Ho attratto un determinato tipo di persone. Ho imparato che bisogna sempre stare attenti alla salute mentale. Più che riscatto, per me è una crescita. – racconta il cantautore sulla sua partecipazione a X Factor – Nel periodo di X Factor indossavo panni che mia avevano messo addosso. Ora ho un vestito che mi sono cucito io, con persone che ho scelto e che mi calza a pennello. Sono più centrato e ho imparato a volermi bene. Non smettiamo mai di imparare».

«Faremo un grandissimo lavoro orchestrale, perché al Festival ci sarà un organico pazzesco. – conclude Davide – Bisogna saperlo gestire. Alla luce di questo devo stare molto attento a capire chi dirigerà l’orchestra, ma ho già più o meno un’idea».

Chi è Davide Shorty

Davide Shorty è un cantautore, rapper e producer di Palermo capace di far convivere la sua inconfondibile voce soul con sonorità innovative e melodie contaminate da jazz e rap. Dopo varie esperienze nella scena hip hop siciliana nel 2010 si trasferisce a Londra per intraprendere un nuovo percorso musicale e nel 2012 fonda la band Retrospective For Love, con la quale si fa conoscere nel Regno Unito. Nel 2016, dopo essersi posizionato 3° alla nona edizione del talent show X Factor (Dicembre 2015), il cantante siciliano firma per Macro Beats, una delle più importanti etichette indipendenti italiane che pubblica il suo primo album ufficiale Straniero, lavoro che lo porta ad esibirsi sui palchi di tutta Italia parallelamente alle prestigiose collaborazioni con artisti del calibro di Robert Glasper, Jordan Rakei e Mr Jukes (Bombay Bicycle Club). Nel 2018 pubblica insieme ai Funk Shui Project l’album Terapia di Gruppo, che viene apprezzato molto da pubblico e critica tanto da portare il progetto ad esibirsi in più di 40 date in tutta Italia incluse i prestigiosi opening internazionali a Chinese Man e Daniel Caesar (grammy award 2019). La fortunata collaborazione tra Davide e i Funk Shui Project continua nel 2019 quando esce per Totally Imported l’album La Soluzione, che conferma la sinergia artistica tra il cantante e il collettivo torinese. Al disco segue la pubblicazione del reboot dello stesso: La Soluzione Reboot con all’interno l’inedito Carillon feat. Roy Paci. Sempre nel 2019 collabora con Daniele Silvestri nel brano Tempi modesti, singolo di lancio dell’album La terra sotto i piedi dello stesso Silvestri, mentre lo scorso 10 luglio è uscito CANTI ANCORA?!, singolo che vede la collaborazione con il suo ex giudice e amico Elio.

Avincola – Goal!

Con il brano Goal! Simone Avincola, in arte Avincola, si è aggiudicato un posto nella rosa delle Nuove Proposte 2021. Scritto sia nel testo sia nella musica dallo stesso Simone, il singolo racconta quello scarto imprevedibile che, tra sconfitte e rivincite, è il colpo di coda per la vittoria. È il goal che sogniamo, quello del riscatto dopo una lunga rincorsa.

«Penso di non avere ancora capito davvero di avercela fatta – racconta sorriso e frastornato Avincola – Credo che me ne renderò conto fra qualche giorno! Ho preso tutti i commenti della Commissione in maniera molto piacevole nel senso che tutti sono artisti importanti e i loro giudizi, bello i meno, sono sempre importanti. Ora mi porto tutto a casa e studio.»

Avincola non è nuovo al percorso di Sanremo Giovani, avendo mancato la vittoria per un soffio. «L’anno scorso con gli Eugenio in Via Di Gioia ero arrivato a un passo: mi ero reso conto dopo che ero piaciuto ma questa volta l’ho vissuta meglio. »

«Mi sono impegnato tanto nello scrivere il brano e ne ho curato anche gli arrangiamenti. Speriamo sia di buon auspicio anche per la ripresa dei live nel 2021.»

Chi è Avincola

Avincola è uno dei cantautori più promettenti della scena romana, vincitore di numerosi riconoscimenti, come il Premio Stefano Rosso, Premio Botteghe d’Autore, Premio PIVI Siae (2013) e il Premio MEI Cinema (2013). Il suo percorso si è incrociato con artisti come, Riccardo Sinigallia, Freak Antoni (Skiantos), Paolo Giovenchi, Fiorello e Edoardo De Angelis.
A soli 21 anni pubblica un Ep di inediti, suscitando fin da subito l’attenzione della critica. Nel marzo 2013 è ospite del Cinema America dove presenta il suo docufilm “Stefano Rosso – L’ultimo Romano”.

Nel 2014 esce l’album “Così canterò tra vent’anni” e l’anno seguente pubblica “KM28” (Helikonia). Avincola ha dedicato gli ultimi anni alla ricerca di un nuovo sound, iniziando la collaborazione con l’etichetta Leave Music. A gennaio 2019 esce il singolo “Tra poco” e a dicembre 2019 pubblica il brano “Un Rider”. A maggio 2020 pubblica il video “Miami a Fregene”, diretto da Phaim Bhuiyan, vincitore del David di Donatello 2020 come miglior regista esordiente. Per Sanremo Giovani 2020 presenta il brano “Goal!”, di cui è autore di testo e musica.

Greta Zuccoli – Ogni cosa sa di te

Sostenuta da Diodato, che nel giorno della finale di Sanremo Giovani ha più volte invitato a sostenerla dai suoi social, la ventiduenne Greta Zuccoli porta all’Ariston il brano Ogni cosa sa di te. Di origini napoletane, l’artista ha aperto i concerti dell’ultimo vincitore della kermesse ligure e ha collaborato con Damien Rice.

«Tutte le colleghe artiste che ho avuto modo di conoscere in questa esperienza erano bravissime e con progetti molto interessanti – esordisce Greta – Sono sicura che, a prescindere da questa esperienza, faranno i loro percorsi. Sono molto contenta di essere qui a rappresentare questa categoria, il livello era molto alto.»

«Era tantissima l’emozione – continua la cantautrice parlando della performance al Casinò – e non vedo l’ora di riguardare la puntata. Tra le donne in gara fra i Big mi piacciono molto Arisa, Mailka Ayane e Gaia: son molto felice di questa rappresentanza femminile. E sono anche molto curiosa di ascoltare il brano di Francesca Michielin con Fedez. Il cast è splendido.»

A proposito dell’incontro con Diodato, che insieme a Tommaso Colliva ha lavorato agli arrangiamenti del suo brano, Greta Zuccoli spiega: «Per me Antonio è un riferimento artistico importante, abbiamo un rapporto molto bello. L’ho accompagnato nei concerti del suo tour estivo ed è stata un’esperienza bellissima, in cui ho avuto modo di conoscere l’umanità grande dietro questo artista che già stimavo tantissimo. Avevamo tanta voglia di suonare in un anno difficile ed è stato splendido condividere il palco con grandi musicisti. È stato come essere accolta in una grande famiglia.»

«La musica fa dei regali e fa incrociare le strade: io sono grata che mi sia successo con Antonio Diodato perché è un artista speciale. Mi riconosco in moltissime cose di lui. Che cosa mi ha consigliato? Di essere me stessa e vivere la musica in maniera serena.»

Chi è Greta Zuccoli

Al confine tra il trip hop e il cantautorato italiano, la voce di Greta Zuccoli è da subito riconoscibile e arriva a toccare le corde più profonde dell’anima. Cantautrice napoletana, Greta ha avuto un percorso insolito e ricco di collaborazioni importanti che l’hanno portata in breve tempo a percorrere la strada da solitsta. Nasce con i Greta & The Wheels, band partenopea di cui è la fondatrice. Nella sua musica risuonano echi brit – folk che si fondono con la melodia italiana. Scoperta da Damien Rice, quasi per caso, durante un concerto del cantautore irlandese, Greta ha duettato con lui all’ Olympia di Parigi e per tutta la durata del tour estivo in barca a vela, “Wood Water Wind Tour”.

Greta partecipa al film “Il ladro Di Giorni” di Guido Lombardi con Riccardo Scamarcio, cantando dal vivo la canzone “Un’altra vita o ieri” in una scena in cui figura assieme ai protagonisti. La sua voce ritorna nel brano “Stolen Days” che accompagna i titoli di coda del film. Collabora, inoltre, in qualità di cantante al progetto di Amnesty International Eleanor’s Dream, che la vede ospite di vari eventi in tutta Europa. Nell’estate del 2020 partecipa al tour estivo del cantautore Diodato “Concerti di un’altra estate”, come membro della sua band. Greta è tra i 10 finalisti di “Amasanremo” con il suo brano “Ogni cosa sa di te”, il talent delle giovani proposte per Sanremo 2021.

Elena Faggi – Che ne so

Insieme ai Dellai, Elena Faggi sale sul palco del Teatro Ariston grazie al concorso Area Sanremo, selezionata tra gli otto vincitori dell’edizione 2020. Per il pubblico televisivo, quello di Elena non è un volto nuovo: ha, infatti, partecipato a Italia’s Got Talent nel 2017 arrivando in finale con il brano Could Be Forever. Al festival si presenta con Che ne so: «Sono felice che quest’anno, fra i Big ci siano molte donne e spero sia un punto di partenza», racconta.

«Essere arrivata fin qui per me significa anche rappresentare un po’ la mia generazione. – continua Elena – Sono una 2002 e posso sembrare piccola ma in realtà sento di avere tanto da raccontare, anche se non preso direttamente dalla mia vita ma guardando quello che vivono gli altri.»

In merito, poi, alla collaborazione artistica con il fratello Francesco, la giovane finalista racconta: «Abbiamo sempre lavorato insieme, anzi la mia passione per la musica è nata con lui. Ho iniziato a scrivere a 15 anni e ho sempre scritto in inglese con mio fratello Francesco che, oltre a essere un bravissimo cantautore, è anche un producer. È lui che ha arrangiato il mio brano, primo pezzo che ho scritto in italiano. Per questo condivido questa mia vittoria con lui.»

«Ancora è tutto da definire – aggiunge Elena sui progetti in cantiere – non sappiamo se faremo uscire le canzoni come singoli o come EP. Io ho davvero tanti brani, quindi adesso ci mettiamo a lavorare per prepararci a pubblicare quanto più possiamo.»

Chi è Elena Faggi

Elena è cantante, autrice, musicista e attrice oltre che performer. Nata nel 2002, ha partecipato a Italia’s Got Talent 2017 arrivando in finale con il Golden Buzzer e presentando il primo inedito “Could Be Forever”. Finora sono cinque i brani che ha inciso con il fratello Francesco. Ha preso parte anche ad alcuni musical, come “Un papà sotto l’albero”, “Pagliacci Remix” e “La guerra dei topi e delle rane”.

Folcast - Scopriti

Daniele Folcarelli, in arte Folcast, arriva da Roma e si prepara a esordire tra le Nuove Proposte di Sanremo 2021 con il brano da lui scritto Scopriti. La composizione è a cura di Tommaso Colliva – che ne è anche produttore – e Raffaele Scogna, mentre Rodrigo D’Erasmo firma l’arrangiamento degli archi. «Mi sento molto bene, sono felice, mi sento carico e pronto – spiega Daniele a poche ore dalla diretta – Mi aspetto di poter continuare a fare quello che sto facendo e sembra che la direzione sia quella giusta perché i risultati mi stanno dando ragione.»

«Non mi sono ancora reso ben conto di quello che mi è successo – ammette Folcast – Devo ancora digerire tutto. Questo Sanremo è molto interessante, mi piacciono le scelte che sono state fatte: è un cast giovane, anche inaspettato, e questo fa ben sperare.»

«Ci sono artisti anche più piccoli di me – continua Foclarelli – come Fulminacci e Random; ma, a parte il discorso età, mi piace proprio questo cast. E penso a WIllie Peyote, a Ghemon, tutte scelte particolari. La finale è stata difficilissima e devo dire che mi è dispiaciuto per chi non è andato avanti, in particolare per Le Larve.»

Folcast entra, infine, nel merito della sua Scopriti: «È nata al pianoforte, a casa, in un giorno parecchio cupo. Volevo tirarmi fuori da solo dalla situazione di immobilità in cui mi trovavo, soprattutto nell’ambito musicale più che sentimentale. Sono partito dal ritornello che è poi la parte che ci invita a uscire fuori dalla stasi. Nella canzone dico seguimi per stare meglio ma comunque sia io devo uscirne prima da solo, poi possiamo vedercela anche con gli altri.»

Chi è Folcast

Folcast (pseudonimo di Daniele Folcarelli) è un cantautore romano classe ’92. Inizia il suo percorso musicale all’età di undici anni. Studia chitarra sin da piccolo, fino ad ottenere la laurea in chitarra pop al conservatorio. Fonda il suo progetto artistico sulle basi dell’energia e del groove, creando una miscela tra vari generi: funk, R&B, soul, blues, pop e rock, con dei lievi accenni al rap. Dal 2015 con l’ep omonimo, poi con il disco Quess del 2017, comincia a farsi strada nella scena romana affermandosi all’insegna di sonorità fresche e allegre. Nel 2019 pubblica il nuovo singolo “Cafu”. A inizio 2020 inizia il lavoro sul suo secondo album, prodotto da Tommaso Colliva. In estate è l’opening act del live di Daniele Silvestri al Festival Suoni di Marca. “Scopriti”, il brano proposto per Sanremo Giovani, è scritto e composto da Folcast. Alla composizione hanno collaborato Tommaso Colliva (già vincitore di un Grammy per il suo lavoro con i Muse e produttore di numerosi artisti, tra cui Diodato e Ghemon), che ha curato anche la produzione artistica, e Raffaele Scogna. L’arrangiamento degli archi è a cura di Rodrigo D’Erasmo.