Nell contento di GO! 2025 – Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura, la città friulana torna a interrogare la propria storia più profonda e trasformativa. Fino al 3 maggio 2026, il Museo di Santa Chiara di Gorizia ospita la mostra Franco Basaglia. Dove gli occhi non arrivavano. Si tratta di un progetto fotografico che restituisce, attraverso immagini iconiche e testimonianze dirette, uno dei momenti più radicali della cultura italiana del Novecento.
Curata da Marco Minuz, l’esposizione mette al centro la figura di Franco Basaglia e il suo legame con Gorizia. Fu proprio nella città, infatti, che prese forma una rivoluzione destinata a cambiare per sempre il modo di intendere la salute mentale. Qui che lo psichiatra avviò, alla fine degli anni Sessanta, un percorso sperimentale che avrebbe portato, nel 1978, all’approvazione della Legge 180, sancendo la chiusura dei manicomi e l’affermazione di un nuovo modello di cura fondato sui diritti e sulla dignità della persona.
A raccontare questa trasformazione sono tre protagonisti assoluti della fotografia internazionale: Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna e Raymond Depardon. I loro scatti non documentano soltanto un cambiamento istituzionale, ma restituiscono il clima umano, politico e poetico che accompagnò quella stagione irripetibile. Attraverso il loro sguardo, l’esperienza di Basaglia emerge come un atto di visione prima ancora che di riforma.
«L’idea di dedicare una mostra alla figura di Franco Basaglia nasce da una specifica richiesta dell’amministrazione comunale di Gorizia. Con l’obiettivo che il ricordo di Basaglia potesse diventare un patrimonio condiviso da tutta la comunità». Queste le parole del curatore Minuz, che aggiunge: «Il tentativo è stato quindi quello di tradurre questi elementi in un percorso espositivo che si concretizza in un racconto visivo. Articolato attraverso tre grandi reportage fotografici: il primo realizzato nel 1968 da Gianni Berengo Gardin, il secondo nello stesso anno da Ferdinando Scianna e il terzo nel 1978 da Raymond Depardon».
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L’allestimento comprende circa 80 fotografie, suddivise in tre sezioni dedicate ai singoli autori, cui si affiancano tre videointerviste realizzate appositamente per la mostra. Immagini che rendono visibile l’idea di libertà che attraversava l’esperienza basagliana. Ovvero, l’abbattimento delle barriere, fisiche e simboliche, tra dentro e fuori, tra malattia e cittadinanza.
La dimensione più poetica e visionaria del progetto trova il suo compimento nel finale del percorso, con la proiezione del documentario Il volo di Silvano Agosti (1975). Il film racconta il primo viaggio in aereo offerto ai pazienti dell’ospedale psichiatrico, gesto semplice e insieme potentissimo, che evidenzia l’idea di libertà come esperienza concreta.
DOVE GLI OCCHI NON ARRIVAVANO
Museo di Santa Chiara, Gorizia
29 novembre 2025 – 3 maggio 2026
Orari: tutti i giorni 10.00 – 18.00 / 25 dicembre CHIUSO
Biglietti: € 8,00; ridotto (fino a 18 anni o studenti universitari, over 65) € 5,00; studenti 6–18 anni € 4,00
Gratuito con FVG Card
Visite guidate: ogni domenica alle 10.30; festivi infrasettimanali alle 15.00 (8/12, 26/12, 01/01, 06/01, 25/04, 01/05)
Costo visite: € 5,00 oltre al biglietto d’ingresso (gratuito per bambini fino a 12 anni)
Prenotazioni: cultura@promoturismo.fvg.it