E’ questo il nome del programma che ‘+Europa’ ha presentato per le elezioni Europee. Ma in cosa consiste? Scopriamolo insieme. ‘+ Europa‘ nasce nel 2017, con l’obiettivo di rappresentare quella parte di elettori di sinistra che non si riconoscono più nel Partito Democratico.
Alle elezioni politiche del 2018, infatti, ‘+Europa’ si presenta con il suo logo, senza inserirsi in nessuna coalizione, cosa che gli avrebbe garantito una rappresentanza parlamentare più ampia.

Dopo essere riusciti a raccogliere le firme necessarie, + Europa’ diventa un partito, si da uno Statuto, convoca il suo primo Congresso ed elegge con il 55% delle preferenze il suo attuale Segretario: Benedetto Della Vedova.

Più Europa, il programma: un’Europa federale e competitiva

Nella prima pagina del suo programma, + Europa, propone quella che è, dal suo punto di vista, la struttura ideale per l’Unione di stati di cui siamo fondatori.
La scelta di porre in primo piano la struttura Europea non è secondaria.
+ Europa tratta tutti i punti che seguono con la prospettiva di un federalismo che sia attento alle esigenze dei singoli Stati, e anche alle comunità più piccole. Teorizza infatti, un Parlamento bicamerale, composto da ‘Camera dei Rappresentati’ ed un Senato che sia rappresentativo degli Stati, delle Regioni e delle aree metropolitane Europee.

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La competitività dell’Europa è il punto che più ricorre nel programma di questo partito. Ed è proprio per questo che +Europa immagine un’ Unione Europea federale.
Gli ‘Stati Uniti d’Europa, per capirci, sono l’unica soluzione, per rispondere alle problematiche e alle esigenze dei nostri tempi. Servono risposte. Servono soluzioni.
Questo assetto, secondo + Europa, permetterebbe di fronteggiare nel modo giusto tutte quelle questioni che attanagliano l’Europa da tempo, ma anche quelle che stanno arrivando, come l’emergenza climatica e l’espansione economica senza precedenti della Cina.

Più Europa, il programma: Green economy e Mercato Unico del Lavoro

Nel programma di questo partito, ci sono varie proposte che mirano al miglioramento della situazione economica.
E’ interessante vedere come l’Europa che si teorizza in questo programma, sia molto legata al mondo della tecnologia.
Si parla ad esempio di un ‘Portale Unico Europeo’ per la partecipazione democratica, che parte dall’esigenza di far sentire la voce dei più deboli,
fino ad arrivare alle proposte di economia verde e mobilità sostenibile, con i vari ‘Patti’ e gli investimenti infrastrutturali.

Una proposta innovativa, ma forse con dei seri limiti nell’attuazione, è il ”Mercato Unico del Lavoro”.
Pensare un unico istituto di previdenza sociale Europeo, un mercato del lavoro che favorisca, ad esempio, lo spostamento da un paese all’altro senza intaccare i conti del paese da cui il lavoratore parte o un sistema di Welfare europeo.
In questo idealtipo di Europa non esisterebbe il Dumping sociale: quella pratica comune delle multinazionali , che approfittano del costo minore del lavoro nei paesi dell’Est Europa, per produrre a prezzi più bassi e massimizzare i profitti.
Pensare di realizzare tutto ciò è letteralmente impossibile se non si pensa all’Europa come un’ Unione Federale Europea.
Tutte queste politiche infatti, vogliono armonizzare e rendere equa la convivenza tra gli Stati dell’Unione.

Più Europa, il programma: La ricerca del Futuro

+Europa è cosciente di fare politica in un momento di grandi cambiamenti.
Per questo motivo solleva temi come gli investimenti sulle infrastrutture digitali, come la sharing economy, il 5G, la cyber security e la ‘interoperabilità dei sistemi pubblici’.
L’importanza di quest’ultimo aspetto è fondamentale perché permetterebbe al settore pubblico di non rappresentare un peso per l’avanzata dell’Italia e dell’Europa verso il magico mondo dell’innovazione.

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