Europa e ambiente, sono questi gli aspetti che caratterizzano la nostra generazione. Ma quali sono le questioni individuate dai partiti? Cosa prevedono al riguardo i programmi per le Europee?

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Europa e ambiente, sono questi gli aspetti che caratterizzano la nostra generazione. Ma quali sono le questioni individuate dai partiti? Cosa prevedono al riguardo i programmi per le Europee?

Futuro si, ma non troppo lontano secondo gli esperti.
Il rapporto dell’Onu in Corea nel 2018, la Conferenza di Parigi, testimoniano i buoni propositi dei politici ma questo non basta. Il problema sta nel fatto che, a grandi dichiarazioni di intenti,  non siano seguite prese di posizione e relative misure valide a favore dell’ambiente.

Nell’ultimo anno però, è successo qualcosa di strano.
Una ragazza svedese decide di iniziare a saltare la scuola ogni venerdì, e di passare tutta la giornata davanti al Riksdag, il Parlamento Svedese, portando con sé un cartello con su scritto: ‘Skolstrejk för Klimatet’.
Com’è ovvio, all’inizio non ha riscosso molto successo ma poi questa notizia ha fatto il giro del mondo e ad oggi, ‘Fridays For Future’ abbraccia 125 paesi nel mondo.

Anche la Comunità Scientifica Italiana si è espressa in tal senso affermando che: “il movimento Fridays For Future, cominciato da Greta Thunberg [..] nasce perché i politici ascoltino finalmente […] il rischio concreto che il nostro mondo diventi non più ospitale, che le risorse a nostra disposizione diminuiscano grandemente; e perché ascoltino le soluzioni che la scienza mostra come corrette […].
La stessa Comunità Scientifica che fa da eco alle varie raccomandazioni e convenzioni internazionali che non hanno però, il potere di adottare misure vincolanti.

C’è un’istituzione che può e deve fare qualcosa: l’Unione Europea.
‘L’Unione dei tecnocrati’, come qualcuno afferma, quell’ Unione, che però è la sola in grado di creare un denominatore comune tale da garantirci un futuro.

Ma cosa hanno in programma i nostri partiti?

La domanda è molto semplice, la risposta molto meno.
Si, perché ci sono partiti che nascono con questa vocazione, partiti che si riscoprono amici dell’ambiente a intermittenza, e partiti che sono prima amici della ‘patria’ e a partire da questa declinano la questione ambientale.
Alcuni programmi sono abbastanza dettagliati. Il MoVimento 5 Stelle ed il Partito Democratico ad esempio, propongono una visione della società basata sulla Green Economy, che stando alle previsioni del Parlamento Europeo produrrà 20 milioni di posti di lavoro.
In particolare i 5 Stelle prevedono una serie di incentivi a varie tipologie di imprese che investono nel verde, e disincentivano le imprese produttrici di beni che sono dannosi per l’ambiente.

Fratelli d’Italia propone la messa al bando di tutti i prodotti che non siano biodegradabili, ma oltre a proporre dazi per i paesi che non rispettano l’ambiente. Tuttavia non prospetta un modello di sviluppo sostenibile che guardi al futuro, così come Forza Italia.
La Lega invece, rappresenta un punto interrogativo, non avendo presentato un programma.

Discorso differente per i Verdi che si battono da anni per ‘delle politiche economiche, sociali ed educative innovative, che diano priorità alla trasformazione ecologica dell’economia e creino una significativa redistribuzione della ricchezza e lavoro di qualità.’

Che sia questa la strada giusta?