Dalla Gioconda a Goya, da Velázquez a Mondrian: 10 quadri che ancora oggi nascondono enigmi e simboli tutti da svelare. Scopri quali sono.
La storia dell’arte è ricca di misteri ancora tutti da svelare: alcuni quadri devono la loro fama proprio a ciò che non si sa o a ciò che non si vede, più che al loro significato didascalico. Dalla Gioconda – il quadro misterioso più noto, probabilmente – alle composizioni di Mondrian, storici e appassionati continuano a discutere sul vero messaggio di un dipinto (o sulla sua assenza). Abbiamo selezionato dieci quadri misteriosi che vale la pena ammirare dal vivo o studiare.
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I 10 quadri più misteriosi della storia dell’arte
La Gioconda – Leonardo da Vinci
Chi è la Gioconda? Dove si trova? Perché ha quel sorriso enigmatico? Troppo è stato scritto sulla Monna Lisa di Leonardo e molto ancora probabilmente sarà scritto: eppure l’opera, conservata oggi al Louvre, fu realizzata nei primissimi anni del 1500, ormai secoli or sono. Per anni dunque, con il suo enigma, ha ispirato letteratura, opere di fantasia e persino studi psicoanalitici. Le teorie sulla Monna Lisa di Leonardo vanno infatti dall’identità della protagonista alla location dello sfondo del dipinto, punto ancora oggi molto dibattuto. Probabilmente parte del fascino della Gioconda sta proprio in ciò che non sappiamo più che in ciò che vediamo.

La Tempesta – Giorgione
Realizzata tra 1506 e il 1508 e conservata nelle Gallerie dell’Accademia a Venezia, La Tempesta di Giorgione ancora oggi viene studiata e interpretata. Nessuno infatti ha realmente compreso cosa esattamente Giorgione avesse voluto rappresentare: due figure in primo piano – un uomo e una donna – e un paesaggio cupo sullo sfondo hanno aperto a infinite possibilità, nessuna convincente. C’è chi riconduce La Tempesta al simbolismo alchemico, chi ci vede la conquista di Padova da parte della Serenissima e persino chi ritiene sia una rappresentazione biblica.

Las Meninas – Diego Velázquez
È senza dubbio il capolavoro del pittore andaluso, realizzato nel 1656 e attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid. Se guardate il dipinto, vi accorgerete subito del perché e del motivo per cui viene considerato ancora oggi avvolto dal mistero: siamo nello studio di Velázquez a Madrid e di fronte a noi c’è l’Infanta Margherita, figlia maggiore della nuova regina, circondata dalle sue dame di corte.
Nel quadro sono presenti anche membri della corte spagnola e persino lo stesso Velázquez di fronte al suo cavalletto. Infine, nello specchio si vede la coppia regnante: ora sembra proprio che Velázquez stia realizzando il loro ritratto, perché tutti i protagonisti del dipinto ammirano proprio il Re e la Regina (o noi, che a nostra volta guardiamo il quadro). Un’illusione confezionata magistralmente dall’artista. O, secondo altri, un semplice specchio-spia: i due sovrani non vengono immortalati riflessi dallo specchio, ma semplicemente dietro di esso.

L’Isola dei Morti – Arnold Böcklin
La storia di questo dipinto è già di per sé angosciante: ne esistono cinque versioni, realizzate tra il 1880 e il 1886 e conservate a Basilea, New York, Berlino e Lipsia. La quarta versione andò perduta. Böcklin realizzò la prima per il suo misterioso mecenate Alexander Günther, ma non sappiamo nulla su cosa la ispirò. Sappiamo solo che ebbe talmente successo, soprattutto per la sua enigmaticità, da conquistare persino Adolf Hitler: c’è una foto che immortala Hitler nel suo studio insieme a Molotov e von Ribbentrop e, sullo sfondo, appare proprio il celebre quadro di Böcklin (la sua terza versione, che Hitler acquistò nel 1933). Come se non bastasse, c’è un ampio dibattito anche sul luogo ritratto dall’artista: potrebbe però essere pure fantasia (o incubo, decidete voi).

Saturno che divora i suoi figli – Francisco Goya
Saturno che divora i suoi figli è uno dei quadri più celebri del pittore spagnolo Francisco Goya, realizzato nel 1820-1823 e conservato al Museo del Prado di Madrid. Il mistero riguarda soprattutto la sua interpretazione: sappiamo che il quadro è estremamente cruento, ma cosa rappresenta? Per alcuni il conflitto tra vecchiaia e gioventù, per altri il tempo che divora ogni cosa. Su temi più politici, c’è chi ci ha visto la Spagna che uccide i propri figli con le guerre, o, più in generale, la condizione umana nei tempi moderni. Tra le infinite sfumature del male, forse è giusto che ognuno ci veda l’aspetto cruento che preferisce.

New York City I – Piet Mondrian
Non è facile ammirare un dipinto di Piet Mondrian: linee astratte, colorate, griglie miste rendono complicato capire banalmente il verso dei suoi quadri. Lo sanno bene i Musei che si sono trovati ad esporre l’opera New York City I del 1941. Fu esposta per la prima volta al MoMA di New York nel 1945 e poi a Düsseldorf dal 1980. Solo recentemente, ben 75 anni dopo, si è scoperto che l’opera è sempre stata esposta al contrario. Complice anche la mancata firma da parte di Mondrian, probabilmente perché considerata incompiuta. Un errore di valutazione che non sarà neanche corretto: spostare l’opera, capovolgerla, ora la metterebbe a rischio. Sappiate dunque semplicemente che, se vi trovate ad ammirarla, la state guardando sottosopra.

Fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore – Tommaso Di Cristoforo Fino (alias Masolino da Panicale)
La Fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore di Masolino da Panicale dell’inizio del Quattrocento si trova al Museo di Capodimonte di Napoli. È un quadro che appassiona soprattutto gli esperti di ufologia o, per la precisione, i clipeologi (coloro che nei dipinti cercano prove di esistenza aliena). In effetti, nel cielo dorato, sembrano esserci vere e proprie navicelle UFO. La spiegazione storica è però meno affascinanti e indica gli strani oggetti dipinti come semplici nuvole stilizzate, un elemento iconografico comune all’epoca.

La Vergine delle Rocce – Leonardo da Vinci
Tra i misteri leonardeschi non può mancare la Vergine delle Rocce. Esistono due versioni del dipinto: una conservata al Louvre, l’altra alla National Gallery di Londra. Le differenze tra le due, pur minime, hanno alimentato secolari interpretazioni simboliche. Ma il vero enigma riguarda la composizione e il significato esoterico che in molti vi hanno letto: la centralità della figura di Giovanni Battista bambino rispetto a Gesù, la presenza di gesti e sguardi enigmatici, le piante con possibili significati occulti. Leonardo, d’altra parte, era un maestro della conoscenza nascosta. E ancora oggi il dipinto continua a far discutere studiosi e appassionati di simbologia.

Il Giudizio Universale – Michelangelo
Una delle opere più ammirate e discusse della storia: del resto, il capolavoro di Michelangelo è ricco di misteri e dettagli, ancora tutti da svelare. Sapevate, ad esempio, che recentemente la storica dell’arte Sara Penco ha individuato nell’affresco l’immagine della Maddalena? Tra le teorie più affascinanti c’è anche quella che individua, nella figura di Dio che separa la luce dalle tenebre, una sagoma che riprodurrebbe la sezione di un cervello umano: una possibile esaltazione della ragione e della conoscenza. Ma c’è di più: alcuni leggono in vari dettagli dell’affresco critiche velate alla Chiesa e ai suoi dogmi. Come ogni grande opera, Il Giudizio Universale non smette di generare nuove domande.
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Il Ritratto dei coniugi Arnolfini – Jan van Eyck
Realizzato nel 1434, il Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan van Eyck, custodito alla National Gallery di Londra, è uno dei dipinti più enigmatici della storia dell’arte. A prima vista rappresenta un ricco mercante di Bruges e sua moglie, ma ogni dettaglio del quadro ha generato infinite interpretazioni. Si tratta di un vero matrimonio? O di un contratto commerciale? È forse un ritratto postumo della sposa? Il mistero più affascinante, però, è contenuto nello specchio convesso al centro della scena: oltre a riflettere la coppia e gli invitati, mostra dettagli che ancora oggi gli studiosi cercano di decifrare. Una firma nascosta e la scritta Jan van Eyck fuit hic (Jan van Eyck fu qui) alimentano l’idea che il pittore volesse lasciare un messaggio ben più profondo di quello che appare.

La storia dell’arte, come la storia dell’uomo, è fatta di certezze e di ombre. Di significati svelati e di domande senza risposta. Forse è proprio questo a rendere certi quadri così magnetici e misteriosi: ciò che vediamo è solo una parte della storia. Il resto lo lasciamo, con piacere, al mistero.