Un viaggio dentro l’universo di uno degli artisti più popolari, discussi e influenti degli ultimi decenni. Jeff Koons – Ritratto privato è il documentario firmato da Pappi Corsicato che racconta, da una prospettiva intima e stratificata, la vita e la carriera dell’artista capace di trasformare oggetti quotidiani e icone pop in opere d’arte da record. Il film va in onda in prima visione il 26 dicembre alle 21.15 su Sky Arte, ed è disponibile in streaming su NOW e on demand.
Il racconto prende forma attraverso una pluralità di voci. Quelle dello stesso Jeff Koons, della sorella, della moglie Justine Wheeler e dei figli. Accanto ai contributi di critici, galleristi, artisti e studiosi che ne hanno accompagnato e interpretato il percorso. Tra questi Mary Boone, Jeffrey Deitch, Massimiliano Gioni, Dakis Joannou, Norman Rosenthal, Scott Rothkopf, Julian Schnabel, Stella McCartney e Linda Yablonsky, chiamati a restituire la complessità di una figura che ha segnato profondamente l’immaginario contemporaneo.
Corsicato costruisce un ritratto che attraversa oltre quarant’anni di carriera, partendo dalle origini di Koons a York, in Pennsylvania. È qui che il documentario indaga l’infanzia dell’artista, cresciuto in una famiglia della middle class americana, figlio di un commerciante di mobili e arredatore d’interni. Un mondo fatto di oggetti domestici, soprammobili e cimeli spesso considerati kitsch, che diventeranno la materia prima della sua poetica. Dai palloncini gonfiabili a forma di animale alle statuine Hummel in porcellana, simboli di un’estetica capace di trasformare il banale in monumentale.
Il film si sposta poi a New York, dove Koons ripercorre gli anni della formazione e della svolta artistica. Prima broker a Wall Street, poi assistente dell’artista Ed Paschke, Koons approda alla scena artistica alla fine degli anni Settanta. Quando inaugurò una ricerca che mette in discussione il concetto stesso di originalità, valore e desiderio. Attraverso filmati d’archivio e cinegiornali, il documentario ricostruisce l’ascesa negli anni Ottanta e Novanta, senza eludere le polemiche che hanno accompagnato alcune delle sue opere più celebri.
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Dalla serie The New, con gli aspirapolveri Hoover esposti come reliquie della società dei consumi, fino a Made in Heaven, in cui l’artista si mette in scena nudo accanto alla pornostar Ilona Staller, allora sua moglie, il racconto affronta anche le zone più controverse del suo lavoro. Episodi che hanno contribuito a costruire un’immagine pubblica tanto discussa quanto centrale nel dibattito sull’arte contemporanea.
Ma Jeff Koons – Ritratto privato trova la sua dimensione più sorprendente fuori dalle sale dei musei e delle gallerie. È nella quotidianità, nei ricordi d’infanzia e nei gesti semplici – come osservare il figlio giocare con la plastilina – che emerge un Koons inedito. Uomo e artista che sa cogliere la bellezza nascosta negli oggetti comuni e trasformarla in opere dal valore simbolico ed economico straordinario.
Prodotto da Nexo Digital, il documentario di Pappi Corsicato restituisce così un ritratto sfaccettato di Jeff Koons: non solo superstar del mercato globale, ma artista che ha fatto del rapporto tra memoria, desiderio e consumo il centro della propria ricerca.
Immagini da Ufficio Stampa, crediti indicati