Nel nuovo EP ‘Lost & Found’, chiamamifaro affida alla cover il senso di un viaggio fatto di distanze, ritorni e oggetti smarriti. Una valigia vera, ritrovata nella casa dei nonni, diventa il simbolo di esperienze e memorie.

Lost & Found, il nuovo EP di chiamamifaro (Angelica Gori) uscito il 6 giugno, già dalla cover e dal titolo ci introduce al concept che ha guidato la penna della cantautrice negli ultimi mesi. Oggetti e sensazioni perse e ritrovate, come sempre accade durante un viaggio. O anche come gli uffici dedicati a ciò che smarriamo che popolano gli aeroporti. «Il concept racconta i miei viaggi. – ci confessa infatti chiamamifaro – Viaggi veri che ho fatto. Dall’esperienza a Roma di Amici degli ultimi mesi ai viaggi con la band degli ultimi anni. Ci sono poi anche i viaggi intesi come esperienze di vita e tutte le cose che in questa strada si sono perse o quelle che ho trovato».

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Il simbolo/manifesto estetico di Lost & Found non poteva dunque che essere una valigia. Valigia è il titolo della traccia che apre l’EP di chiamamifaro, ma è anche l’immagine che campeggia nell’artwork della cover. «La valigia – dice la cantautrice – è l’inizio di qualcosa. In questo caso è l’inizio di un disco. Dopo km di strada, treni e macchine, alla fine l’ultimo pezzo parla però di casa, perché si torna lì».

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«Valigia è un manifesto perché apre questo percorso, questo viaggio. – conclude chiamamifaro – Sono sempre stata affascinata dalle valigie. Era un po’ che volevo scriverci una canzone. Mi sono immaginata questo appartamento che è pieno di cose che appartengono a entrambe le persone. Quando due persone si lasciano la casa è di entrambi e bisogna scegliere cosa portare via. È interessante. La valigia è diventata quindi anche un po’ il simbolo del disco. L’abbiamo fotografata, ma è una valigia speciale: quella sul retro del disco è una valigia trovata a casa dei miei nonni quando la stavamo liberando. Era perfetta per raccontare la storia. Dentro una valigia un po’ ammaccata ci sono anni di viaggi. I miei nonni erano grandi viaggiatori e li ho portati con me in questo disco».

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