Mille ci racconta il nuovo singolo ‘Il Tempo, Le Febbri, La Sete’, primo tassello dell’album ‘Risorgimento’.

Il Tempo, Le Febbri, La Sete (TAIGA / ADA Music Italy) è il titolo del nuovo singolo di Mille, che anticipa l’album Risorgimento, in uscita in autunno. Un progetto che – già dal titolo – dà l’idea di un racconto di rinascita e di riscoperta di sé. Il Tempo, Le Febbri, La Sete – non a caso – è stato «scritto in un periodo in cui soffrivo per amore», ci dice Mille. «Ricordo il momento in cui ho scritto la canzone: mi trovavo in sala da pranzo ed ero in camicia da notte. In quel momento, ho sentito di aver bisogno di queste tre parole».
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Il tempo «per elaborare il dolore», le febbri «per scaricare l’emotività e la sofferenza» e la sete «che concepisco come motore o, per usare un termine risorgimentale, come moto fisico e del cuore, per tornare ad avere bisogno di bere nuovamente». «Tre parole – dice la cantautrice – che sono state significative per scrivere la canzone. È un brano-talismano a cui faccio riferimento nel momento in cui la disperazione finisce e si impara ad auto-guarirsi. È importante avere il coraggio di innamorarsi di nuovo e, in questo senso, Risorgimento si inserisce nella voglia di trasformazione e cambiamento e, perché no, di auto-protezione».

Il termine Risorgimento è nato un po’ per caso e un po’ per una serie di coincidenze. «Le esperienze – dice Mille – hanno fatto sì che la mia mente si focalizzasse su quella parola. È il momento storico che sto vivendo. La voglia di cambiamento e di trasformazione la leggo anche nelle altre persone e in chi mi circonda. È proprio il senso il passaggio tra un prima e un dopo». In questo filone si inserisce anche il brano C’est fantastique, ancora non pubblicato ma già presentato dalla cantautrice sul palco.
«È la canzone ribelle del disco. – confessa – La parola ribellione mi sta a cuore e fa parte dei simboli del Risorgimento da cui sono affascinata. Ho subito la fascinazione di questo momento storico, che ricordo con affetto. C’est fantastique è l’incursione ribelle in questo contesto e si porta dietro la marcia e la coralità. Mi ha permesso anche di giocare con il mio nome. Mille include una molteplicità di cose e, in questa canzone, cantiamo in molti. Il senso di coralità è molto presente nell’album. E, per fare un’anticipazione, questo contesto corale sarà tradotto anche a livello visivo».
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Del resto, continua Mille, anche nei videoclip «mi fa piacere rappresentare questo concetto. Poi vivo la musica non solo come un lavoro legato alle melodie e ai testi, ma come un grande contenitore. Mi piace studiare e immaginare ciò che comporta la musica. Mi diverte preparare e realizzare la rappresentazione visiva, che diventa un supporto. Cerco di essere più fedele all’immagine che ho di me».