Sandokan, la rivoluzione digitale: mari, giungle e creature della nuova serie

Una giungla che respira, mari che cambiano in tempo reale, animali digitali che sembrano osservare gli attori negli occhi. La nuova serie Sandokan, prodotta da Lux Vide (Gruppo Fremantle) con Rai Fiction e in onda su Rai1 dal 1° dicembre dopo l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma, è un viaggio epico costruito su un’infrastruttura visiva senza precedenti per la serialità italiana. A dare forma a questo mondo esotico e spettacolare è il team di EDI Effetti Digitali Italiani, guidato dai Supervisor Stefano Leoni e Vincenzo Di Natale. Coinvolti fin dalle primissime fasi dello sviluppo per impostare una strategia estetica coerente e pienamente integrata con la regia.

«Abbiamo analizzato scena per scena, episodio per episodio, per definire soluzioni sostenibili, credibili e in linea con la visione del regista – racconta Leoni –. Un metodo che ha garantito continuità estetica, razionalizzazione dei costi e un livello qualitativo internazionale».

Un set immersivo da 300 metri quadri: la mixed reality entra nel cuore di Sandokan

Per le sequenze in mare aperto, cuore narrativo dell’avventura, la produzione ha scelto una soluzione tecnologica radicale. Ovvero, un led wall immersivo di 300 m² allestito nel Teatro 7 degli studi Lux Vide a Formello. Non un semplice schermo, ma un ovale a 360° composto da 1.152 pannelli che avvolgeva completamente la ricostruzione della nave di Sandokan – il Praho – insieme ad altre due imbarcazioni centrali per la storia, come quella di Brooke.

L’intero set è stato rialzato di un metro per consentire alle camere di riprendere l’orizzonte virtuale senza interferenze con il soffitto dello studio. All’interno del volume LED venivano proiettati ambienti CG a 360°, footage reali e live feed, creando un’unica dimensione mista dove gli attori interagivano con un mare che “esisteva” realmente intorno a loro.

Per simulare l’oceano è stato creato un ambiente full-CG in 16K, costruito su riprese reali dei cieli di Calabria e Thailandia. Il team poteva richiamare in tempo reale una delle 60 combinazioni di mare e cielo: tramonti, temporali, condizioni di bonaccia o mare mosso. Quattro mesi di lavoro solo per generare le diverse declinazioni marine.

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Il risultato? Una continuità visiva totale impossibile da ottenere in location reali. Una produzione di scala e complessità ancora mai vista in Italia.

Navi ibride, location digitali e creature che sembrano vive

Le navi non erano solo oggetti scenici. Le versioni panoramiche sono state realizzate tramite miniature scannerizzate e integrate con riprese reali e un compositing sofisticato che restituisce movimento, matericità e profondità. Il capitolo più complesso riguarda però gli animali in full CGI. Su tutti, la tigre, figura centrale dell’immaginario di Sandokan.

«La tigre ha avuto un tempo di gestazione altissimo – spiega Di Natale –. Siamo partiti da una tigre vera scelta dal regista e su di lei abbiamo basato movimenti e aspetto. C’è stata una vera e propria VFX Unit dedicata a lei per una giornata intera. L’asset è stato lavorato per più di 4 mesi e in parallelo il reparto di animazione si interfacciava quasi quotidianamente con il regista per raggiungere la sua visione».

Stessa cura per il cobra, protagonista di una delle scene più tese della serie: «Per il cobra – aggiunge Di Natale – abbiamo lavorato per fare anche un prop del cobra indossabile sul set da una controfigura per dare a Yaman un contatto visivo tangibile e dare concretezza alle reazioni. Il risultato è un cobra fotorealistico squama per squama e una corrispondenza reale tra sguardo dell’attore e cobra digitale».

Gli artisti di EDI hanno anche ricreato digitalmente molte location: una Singapore ottocentesca nata da set parziali in backlot, una giungla tropicale interamente modellata in CG, miniere ispirate alla fotografia di Sebastião Salgado con folle completamente digitali, e persino l’ampliamento del porto di Labuan, ricostruito in Calabria.

«È uno dei progetti più grandi e meglio preparati degli ultimi anni», conclude Leoni. «Siamo stati coinvolti fin dalla scrittura, stabilendo soluzioni smart per portare sullo schermo un mondo esotico senza dover viaggiare realmente in location costosissime. Il risultato è un prodotto internazionale, costruito con tecnologie d’avanguardia e un lavoro artigianale profondissimo».

Immagini da Ufficio Stampa