Musica, cinema ma anche tanta arte: la direttrice Giulia Chimp Giorgi ci racconta l’edizione 2025 dell’Hip Hop Cinefest.

Venerdì 9 e sabato 10 maggio alla Casa della Cultura di Torpignattara a Roma si terrà la quinta edizione di Hip Hop Cinefest. È l’unico evento italiano e uno dei pochi al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i generi cinematografici compresi quelli sperimentali. E non mancano, come ogni anno, approfondimenti d’arte.
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Come nelle passate edizioni, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche selezionate, l’evento diventa infatti un forum di discussione sui temi complessi della narrazione culturale attuale. La kermesse, nelle varie attività e azioni di cui si compone, è un laboratorio di creazione, condivisione, ispirazione e sperimentazione che si muove oltre le barriere geografiche, favorendo scambi artistici su scala globale.
Hip Hop Cinefest: cinema, musica e arte
A parlarcene è Giulia Chimp Giorgi, direttrice Hip Hop Cine Fest. «Già dal 28 aprile sono iniziati i nostri streaming gratuiti su piattaforma, che dureranno fino al 18 maggio e a cui si può accedere attraverso il nostro sito. – ci dice – Il 9 e il 10 maggio, alla Casa della Cultura di Torpignattara, vedremo le finali, con tutti i film che sono stati selezionati per questa parte del festival e che saranno addirittura sottotitolati in italiano».
Per l’edizione 2025 sono stati selezionati 115 progetti provenienti da 26 paesi: 21 documentari lunghi, 21 documentari corti, 5 cortometraggi di finzione, 2 film lungometraggi, 8 progetti sperimentali, 4 progetti web, 4 serie e 50 videoclip musicali. Tra le opere in concorso i documentari Brasse Vannie Kaap di Lauren Scholtz, regista sudafricana che racconta la storia di uno dei gruppi rap più famosi del suo paese. C’è poi Profondo Nero di Roberto Pili, inedita esplorazione delle arti della cultura Hip Hop come forma di terapia psicologica, e Cuando te trasas una Meta di Oscar B. Castillo ambientato nelle carceri venezuelane dove un gruppo di detenuti ha dato vita ad un progetto musicale che aspira ad essere un faro di speranza per centinaia di giovani.
Tra le opere di finzione invece Under my Skin, film francese di Pascal Tessaud. L’opera racconta le difficoltà di una generazione che fatica a trovare il proprio posto nella società contemporanea. Tra le opere web e seriali Bogotà Undergorund, serie documentaria colombiana che celebra cinque decadi di Hip Hop nella capitale sudamericana.

Tutta l’arte dell’Hip Hop Cinefest
Per tutta la durata della manifestazione, sarà allestita una mostra curata dall’Italian Hip Hop Museum con decine di pezzi sulla storia della cultura Hip Hop in Italia.
«Quest’anno cinque sono le conferenze che avremo all’interno del festival e la tematica principale sarà dedicata al perché l’hip hop sarebbe un bene immateriale per l’umanità. – ci dice Giulia – Grande focus il sabato mattina alle 11 nella conferenza dedicata I graffiti: dal bombing al museo?. Sulla struttura dei graffiti possiamo vedere vari film all’interno del festival. Inoltre moltissimi sono i video musicali in cui si possono trovare suggestioni molto interessanti sempre su questa tematica e sulle altre discipline hip hop».
«All’interno del festival sarà poi presente e curata dall’Italian Hip Hop Museum una mostra interessantissima. La mostra racconta la storia dell’hip hop e della cinematografia hip hop nel nostro paese. Ci sarà anche un angolo street art con iBomb Room», conclude Giulia.
Hip Hop Cinefest: il programma
Il programma del venerdì
Dalle 13 alle 22 proiezioni non stop dei film finalisti.
Dalle 18 alle 19.30 il panel La musica dell’Hip Hop : dalle origini alle trasformazioni contemporanee realizzato in collaborazione con Ecomuseo Casilino. Tra gli ospiti Ice One (musicista pioniere della scena Hip Hop italiana), DJ Hernia (musicista pioniere dell’Hip Hop venezuelano), Grandi Numeri (rapper Cor Veleno) e Doodi (DJ Hip-Hop).
In questo panel incentrato sull’analisi dell’Hip Hop in quanto genere musicale, si cercherà di individuare le opere che ne hanno segnato l’inizio. Verrà inoltre tracciato il suo percorso in parallelo con l’emergere della figura del DJ.
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Il programma del sabato
Dalle 10 alle 21 proiezioni non stop dei film finalisti.
Dalle 11 alle 12.30 il panel I graffiti: dal bombing al museo? realizzato in collaborazione con Ecomuseo Casilino. Tra gli ospiti Maurizio Quagliolo (Professore La Sapienza), Mr Thoms (street artist), Trota (storico writer romano), Veronica Benanti (Presidentessa Hip Hop Protection), Arash Rahimi (Roman Doors) e Luca Borriello (Direttore Inward). Arte primaria e fondante dell’Hip Hop, i graffiti sono passati negli anni dalla stigmatizzazione sociale, fino a trasformarsi in una delle correnti artistico visive più importanti degli anni duemila. Quali sono i possibili rapporti di questa forma d’arte con l’archivistica e la musealizzazione?
Dalle 13 alle 14 panel L’hip hop ha ancora qualcosa da dire? realizzato in collaborazione con Keep it Real e Ecomuseo Casilino.
Tra gli ospiti Amir Issaa (rapper), Daniele Diamante (rapper), Matteo Cerasoli (Keep It Real), Wissal Houbabi (slam poet e attivista Hip Hop) e Rakno (direttore Hot Block Radio). L’Hip Hop dà voce a chi non ce l’ha. Si può sintetizzare così l’impulso, l’esigenza e la finalità della cultura e del movimento Hip Hop. Nel dibattito circa il dare voce, oggi quale rapporto c’è, ci può e ci deve essere tra Hip Hop e la propria voce?
I panel del sabato
Dalle 15 alle 16.30 panel Il breaking: il suo percorso artistico realizzato in collaborazione con Ecomuseo Casilino e DragoPublishing. Tra gli ospiti JacopoFerri (antropologo), Giallo (ballerino professionista) e GinoRota (b-boy arteducatore). Panel focalizzato sull’individuazione delle caratteristiche artistiche proprie della breakdance, focalizzandosi sulla sua capacità aggregativa e i suoi utilizzi in termini socio educativi.
Dalle 17 alle 18.30 panel Cinema Hip Hop: la definizione accademica realizzato in collaborazione con Ecomuseo Casilino. Tra gli ospiti Giuseppe Nexus Gatti (docente Università di Torino), Giulia Chimp Giorgi (direttrice Hip Hop Cine Fest), Francois Gautret (direttore Urban Films Festival Parigi), Victor Olid (scrittore) e Stritti (fondatore Italian Hip Hop Museum). Da cinque anni il comitato scientifico dell’Hip Hop Cinefest si interroga se il cinema Hip Hop possa essere un genere cinematografico a sé stante, attuando un’investigazione profonda sulle opere che vengono prodotte a livello globale e organizzando conferenze dedicate. Quale è lo stato dell’arte?
Dalle 21 annuncio delle opere vincitrici e consegna dei premi. Oltre ai registi, parteciperanno alla cerimonia alcuni dei membri della giuria per le 8 categorie in concorso.
Venerdì 9 maggio
Dalle 13 alle 22
sabato 10 maggio
Dalle 10 alle 22
Casa della Cultura di Torpignattara
Via Casilina, 665 – Roma
Ingresso Libero