Elisa si prepara a calcare per la prima volta il palco dello stadio di San Siro e per l’occasione presenta un progetto green per la città.

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Il prossimo 18 giugno non sarà una data qualunque per Elisa che per la prima volta si esibisce a San Siro. Un concerto particolarmente atteso – dall’artista e dal suo pubblico – che diventa occasione per avviare un progetto green di grande importanza per la città. A raccontarlo, insieme alla stessa cantautrice, ci sono non a caso anche i vertici di Friends & Partners, Fondazione Cariplo, Music innovation Hub e l’assessorato del Comune di Milano.

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Da sempre attenta all’ambiente, Elisa prosegue così il suo impegno concreto per rendere il più sostenibile possibile un grande show come un live al Meazza. E, dopo le esperienza di Heroes Festival e Back to the Future, San Siro diventa l’epicentro di un nuovo evento. Che unisce musica, arte, creatività e tutela dell’ecosistema. “San Siro sarà un grande abbraccio, ma anche un segnale – ha detto Elisa – perché oggi non si può più scindere la bellezza dall’attenzione al mondo che ci ospita”. Questo il cuore, e il mantra, che ha ispirato un lavoro complesso capace di uno sguardo a lungo termine.

Elisa San Siro
Locandina da Ufficio Stampa

Lavoro con Elisa da oltre vent’anni e, a un certo punto della sua carriera, è emerso anche a livello pubblico il suo impegno sociale”, ha spiegato Ferdinando Salzano, AD di F&P. Dopo il Covid in particolare, con il suo management ci siamo trovati di fronte a una dichiarazione chiara. Voglio fare un tour estivo con un messaggio forte che parta dall’attenzione alla sostenibilità’. È stato il primo miracolo, che ha aperto il mondo della musica live a un approccio differente. Elisa ci ha contagiato in modo positivo che ci ha dimostrato che si può fare, con piccole e grandi azioni che uniscono enti pubblici e privati. Partendo anche da un grande evento come San Siro. E se tutti i concerti allo stadio adottassero certi provvedimenti non sarebbe un peso economico”.

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In questo cammino che aspira a diventare una prassi comune nel mondo dei live, la cantautrice e il suo staff hanno trovato dalla propria parte la città di Milano e Fondazione Cariplo. “Tra musica, cultura, ambiente e società le interconnessioni devono essere forti. E farle convergere in modo sinergico è fondamentale. Come Fondazione – spiega il Presidente Giovanni Azzone – abbiamo risorse ma da soli non possiamo fare niente, dobbiamo lavorare insieme. Le fondazioni hanno un ruolo quanto più riusciamo a stimolare la comunità”.

Musica e sostenibilità per un futuro verde

Il concerto di Elisa a San Siro non sarà, quindi, solo un evento musicale, ma un modello di sostenibilità che prevede azioni concrete. Tra queste, il potenziamento dei mezzi pubblici per favorire la mobilità sostenibile e la raccolta differenziata con il supporto di AMSA. Inoltre, è previsto l’uso di biocombustibile HVO per ridurre del 70% le emissioni rispetto al gasolio oltre a una campagna di riuso dei vestiti con VestiSolidale.

Mi sento felice, grata e molto fortunata di aver lavorato con una squadra che si è impegnata da mesi per raggiungere risultati che suonano già ottimi”, spiega Elisa. “È un onore per me, ma d’altra parte mi spiace perché vorrei fosse normale fare concerti in questo modo. Anzi, non vedo l’ora che possa essere consuetudine fare concerti che abbiamo attenzione alla sostenibilità. Speriamo sia presto normalizzato, interiorizzato dagli artisti quanto da chi va ai concerti e possa diventare una quotidianità. Sono sicura che quel giorno sarà un bel giorno ma dobbiamo arrivarci il prima possibile”.

Il lavoro è stato tanto e la collaborazione coi partner fondamentale – prosegue – il viaggio è ancora lungo per un impatto a 360 gradi. E sono convinta che gli esempi si diano con azioni, verità è onesta più che con le parole. La mia felicità è che ci stiamo occupando di fatti concreti. Ovviamente sappiamo che non è possibile azzerare le emissioni ma il nostro impegno è ridurre al minimo l’impatto sulla città che ci ospita.

E il concerto come sarà? Elisa non si sbilancia troppo ma ammette che “ogni volta cerco di pensare a un concerto come colonna sonora di un momento insieme. In uno spazio così iconico e grande come San Siro la mia parola d’ordine è wave, vibrazione e flow. Penso alle mie canzoni tolte dai concept dei dischi e dalla cronologia per incastrarle come una pozione che rilascia emozioni ed energia. Il tutto per un flusso che sarà un po’ lungo questa volta. Una grande playlist con i brani che amo di più che per fortuna coincidono con quelli che amano i miei fans.

Plantasia: un parco sonoro per Milano

Ma il vero lascito a lungo termine del concerto è Plantasia – Parco Sonoro, un progetto di riqualificazione in via Quarenghi, a 2 km da San Siro. Un’ex cava contaminata di 40.000 mq diventerà un parco urbano tramite fito-bonifica, con un percorso musicale immersivo ispirato agli studi sulle vibrazioni benefiche per le piante. “Abbiamo scelto insieme il nome e la tecnologia da utilizzare che sfrutta un altro superpotere della natura” spiega ancora l’artista con entusiasmo.

Elisa tour 2025
Locandina da Ufficio Stampa

L’intelligenza della natura è ancora inimmaginabile per noi e ha armi buoni dal potere sconfinato con cui può autorigenerarsi. In questo progetto c’è idea di fare qualcosa per le piante coinvolgendo anche la musica che verrà diffusa attraverso altoparlanti. Si tratta di composizioni classiche che, secondo studi scientifici, sono gradite alle piante. Uno scambio, insomma. Sarà un bel polmone verde in un città che ha bisogno di pensare alla propria aria”.

Mi auguro che il progetto piaccia a tutta la comunità della musica milanese e spero che verrà sostenuto da artisti che suoneranno a San Siro, o abitano a Milano magari proprio vicino allo stadio. E possa raggiungere altri settori, come la moda”, conclude Elisa. Valutato un milione di euro, il progetto è finanziato da fondi pubblici e una raccolta fondi su For Funding di Intesa Sanpaolo, aperta a cittadini, artisti e aziende. Promosso da Elisa, Fondazione Lotus, Fondazione di Comunità Milano e altri, “Plantasia” unisce natura e cultura, per dare vita a un’oasi sonora inedita.

Immagini da Ufficio Stampa

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