Ravenna sta costruendo non soltanto un nuovo terminal crociere, ma un luogo simbolico dove mare, viaggio, natura e tradizione si intrecciano in un racconto visivo che accoglierà viaggiatori da tutto il mondo. Nel cuore di Porto Corsini, l’edificio progettato da Alfonso Femia per Ravenna Civitas Cruise Port (RCCP) – interamente finanziato da Cruise Terminals International (CTI) e Royal Caribbean Group (RCG) – diventa così il punto d’incontro tra infrastruttura e identità culturale.
Capitolo centrale di questa narrazione sarà il grande mosaico destinato alla hall principale. Si tratta di un’opera di 25 metri quadrati che reinterpreterà in chiave contemporanea la tradizione bizantina. Il progetto ha selezionato quattro artisti del territorio (Dusciana Bravura, CaCO3, Nicola Montalbini e Sergio Policicchio) chiamati ora a presentare la loro proposta dedicata al tema Il viaggio e il Mediterraneo. L’opera finalista sarà annunciata a gennaio.
Per Anna D’Imporzano, Direttore Generale di RCCP, il mosaico sarà un elemento cardine nella trasformazione del terminal in un vero e proprio spazio culturale. «Per noi, il percorso di sviluppo del terminal crociere deve seguire il percorso di crescita di Ravenna come destinazione. L’apertura nel 2026 farà di Ravenna un homeport di livello mondiale. Non potevamo che scegliere il mosaico, elemento identitario di Ravenna, come linguaggio per l’opera inserita nella hall principale del terminal».
Parole che trovano eco nell’amministrazione cittadina. L’assessore alla Cultura e al Mosaico Fabio Sbaraglia sottolinea infatti la centralità del gesto artistico. «L’arte qualifica gli spazi che abitiamo e attraversiamo. Accogliamo con grande felicità e soddisfazione la scelta di RCCP di investire su una grande produzione musiva in un luogo così importante di accesso al nostro territorio».
Il progetto architettonico: una soglia tra terra e mare
Elementi storici, naturalistici e simbolici si riflettono anche nell’architettura ideata da Alfonso Femia, che racconta il senso profondo dell’intervento. «La valorizzazione del territorio è l’obiettivo che accompagna ogni nostra ricerca. Abbiamo voluto lavorare sull’identità ravennate, evidenziando in chiave contemporanea l’esperienza laboratoriale e artigianale del mosaico».
Il terminal, sviluppato in dialogo con il paesaggio e il vicino Parco delle Dune, è pensato come un edificio che vive tra due orizzonti – mare e terra – mentre la facciata sud, rivestita in ceramica, evoca nei toni blu, verdi e oro il viaggio mediterraneo. La texture dei pannelli in cemento richiama invece la sagoma della goccia, un motivo ricorrente nelle rappresentazioni bizantine.
Per l’Autorità Portuale, rappresentata dal presidente Francesco Benevolo, il mosaico segna un ritorno alle origini. «È significativo che a Ravenna, considerata la capitale del mosaico si realizzi una grande opera musiva all’interno di un terminal portuale». Un richiamo potente, dunque, che dalla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo arriva fino al nuovo terminal, riaffermando il legame tra arte e porto, tra scambi culturali e marittimi. L’opera, una volta installata, sarà un simbolo per crocieristi, visitatori e cittadini: un’insegna poetica che racconta Ravenna attraverso il suo linguaggio più autentico.
Foto da Ufficio Stampa