Dal 1° al 13 luglio Varazze e Ospedaletti ospitano un viaggio tra mostre, talk e visite guidate, con estensione in Costa Azzurra nell’autunno 2025.

Dal 1° al 13 luglio 2025, la costa ligure si trasforma in un grande palcoscenico culturale con Abitare la Vacanza. Architetture per il tempo liberato, un festival diffuso curato da Gloria Bovio, Andrea Canziani ed Emanuele Piccardo. Da Varazze (1-5 luglio) a Ospedaletti (8-13 luglio), l’evento esplora come il turismo e il tempo libero, a partire dal boom economico, abbiano ridisegnato il paesaggio costiero, intrecciando memoria, cultura e trasformazione.

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Con mostre, talk, laboratori, aperture straordinarie e proiezioni, il festival invita a riflettere sull’architettura della vacanza, estendendosi nell’autunno 2025 alla Côte d’Azur e al Var, fino a Mentone e Hyères nel 2026. Gratuito e accessibile a tutti, l’evento è un must per l’estate 2025 (qui il sito ufficiale).

Storia e contemporaneità

Abitare la Vacanza nasce per indagare il mutamento del paesaggio ligure dagli anni del boom economico, quando il turismo di massa ha ridefinito l’abitare temporaneo. Il festival propone un palinsesto inclusivo, che comprende le mostre MiraMare – un taccuino fotografico con scatti di Gaia Cambiaggi, Marco Introini ed Emanuele Piccardo e talk tematici con architetti, ricercatori e fotografi. Al centro, il rapporto tra architettura, società e paesaggio.

Piani di Invrea, fotografia di Marco Introini. Mostra MiraMare - Festival Abitare la Vacanza. Architetture per il tempo liberato, 2025
Piani di Invrea, fotografia di Marco Introini. Mostra MiraMare – Festival Abitare la Vacanza. Architetture per il tempo liberato, 2025

Il programma prevede anche aperture straordinarie di complessi iconici, come i residenziali Capo Pino e Capo Nero (1952-1972) di Luigi Carlo Daneri a Ospedaletti, e Piani di Invrea (1958-1963) di Ignazio Gardella e Marco Zanuso a Varazze, visitabili con guide IN/Arch Liguria. Questi siti, esempi di architettura collettiva per la vacanza, saranno aperti al pubblico per stimolare un dialogo tra memoria e progetto sostenibile.

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Inoltre, visite guidate e proiezioni, come Des rêves de vacance en béton di Reinhold Jaretzky, approfondiscono il legame tra cinema, architettura e società. Mentre Diario Vacanza invita a condividere ricordi e fotografie degli anni Sessanta e Settanta, costruendo una memoria collettiva. Il festival è, infatti, pensato per pubblici diversi: famiglie, professionisti, turisti e cittadini. L’obiettivo, come sottolineato dagli organizzatori, è sensibilizzare su paesaggio e patrimonio, promuovendo una visione critica dell’abitare il tempo libero.

Il festival si ispira a La lunga strada di sabbia di Pier Paolo Pasolini (1959), ai numeri 283 e 284 di Casabella sulle coste italiane e alla XIII Triennale sul tempo libero (1964), proponendo una riflessione attuale sui cambiamenti culturali e urbanistici del secondo dopoguerra.

Dall’Italia alla Costa Azzurra: un progetto in evoluzione

Dopo la fase ligure, Abitare la Vacanza si espanderà nell’ottobre 2025 grazie alla collaborazione tra i Ministeri della Cultura di Italia e Francia, con la DRAC PACA e la Maison de l’architecture et de la ville Provence-Alpes-Côte d’Azur. Il mese dell’architettura francese ospiterà iniziative lungo la costa italo-francese, culminando nel 2026 con una mostra e un convegno a Mentone e Hyères. Questo dialogo transfrontaliero promuoverà un’indagine multidisciplinare sull’architettura della vacanza, rafforzando i legami culturali.

Abitare la Vacanza
Architetture per il tempo liberato
Varazze, 1 – 5 luglio
Ospedaletti 8 – 13 luglio

Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Piani di Invrea, fotografia di Gaia Cambiaggi. Mostra MiraMare – Festival Abitare la Vacanza. Architetture per il tempo liberato, 2025

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