A Predazzo, nel cuore delle montagne Patrimonio UNESCO, il Museo Geologico propone per l’estate 2025 un calendario di eventi e installazioni che coniugano arte contemporanea, divulgazione scientifica e riflessione sul cambiamento climatico

Circondato dalle montagne Patrimonio Mondiale UNESCO, il museo Geologico delle Dolomiti a Predazzo coniuga arte e sostenibilità con la sua incredibile collezione di oltre 12mila reperti fra fossili, rocce e minerali, con un’enfasi particolare sulla ricca collezione di fossili invertebrati delle scogliere medio-triassiche italiane. Il museo è una sede territoriale del MUSE – Museo delle Scienze di Trento e permette a chi è in cerca di idee su cosa fare a Predazzo nell’estate 2025 di attingere a un ricchissimo programma di attività e proposte per scoprire storie che ci parlano del nostro territorio e delle sue trasformazioni.

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Arte e sostenibilità (e non solo) a Predazzo

Nell’Anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai, il museo Geologico di Predazzo propone un viaggio nel tempo geologico fatto di bellezza e fragilità, con appuntamenti che uniscono scienza, arte, natura e divulgazione. La stagione estiva, intitolata “Un’estate a tutta geologia a Predazzo”, prende il via venerdì 4 luglio alle 17 con l’installazione immersiva “Un suono in estinzione”, che insieme alla rassegna di incontri “Rocks & Art”, è una nuova e innovativa modalità per unire arte e geoscienze e raccontare la vita del nostro pianeta.

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Il progetto Un suono in estinzione – spiega Riccardo Tomasoni, responsabile del Museo Geologico di Predazzo – è un’esperienza acustica e sensoriale particolare. Questa installazione riproduce i suoni e i rumori di un ghiacciaio in fusione. Ascoltandoli, possiamo percepire fisicamente la potenza della natura in trasformazione quasi in tempo reale. La geologia ci abitua a tempi lunghissimi e difficilmente percepibili, quasi immobili. Il tempo di un ghiacciaio è invece sorprendentemente vicino alla scala umana. Questa esperienza offre l’opportunità per entrare in confidenza con gli effetti del cambiamento climatico attraverso un approccio originale e immersivo”.

Goodbye glacers, una mostra fotografica sul ritiro dei ghiacciai

Al MUSE di Trento, in Agorà e nella Galleria della Sostenibilità, è allestita una mostra fotografica itinerante che affronta il tema del ritiro dei ghiacciai alpini come effetto tangibile del cambiamento climatico grazie ad un percorso di confronto “prima-dopo” che non lascia spazio a incertezze.

Un percorso che racconta per la prima volta il patrimonio glaciale alpino e le attività glaciologiche di monitoraggio portate avanti nell’area dell’Euregio (Trentino, Alto Adige e Tirolo).
Il cuore dell’esposizione è infatti costituito da confronti fotografici che documentano il ritiro dei ghiacciai negli ultimi 160 anni, con immagini storiche affiancate a scatti contemporanei. Oltre alle fotografie, l’esposizione presenta strumenti di misurazione glaciologica e reperti emersi dalla fusione dei ghiacci.

Ideata per la prima volta nel 2019 dal Dipartimento della Protezione Civile della Provincia autonoma di Bolzano, viene riproposta in occasione dell’Anno Internazionale per la conservazione dei ghiacciai in una versione aggiornata e arricchita grazie ai contributi del MUSE, dell’Eurac, dell’Università di Innsbruck e dell’associazione alpinistica Österreichischer Alpenverein.

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