Milano riscopre le pioniere dei diritti: il murale ‘8 donne straordinarie’ di Pablo Pinxit

Un nuovo murale – che fonde arte pubblica e memoria storica – è pronto a fare il suo debutto a Milano, rendendo omaggio alle donne che hanno forgiato i diritti civili del nostro Paese. Il 26 settembre, alle ore 17:30, in via Tranquillo Cremona 27 (MM Buonarroti), viene infatti inaugurato 8 donne straordinarie, opera monumentale realizzata dall’artista Pablo Pinxit sulla facciata delle mura di Casa Majno.

Curata da Christian Gancitano con la supervisione di Margherita Majno, l’installazione celebra otto pioniere del femminismo italiano. Con un QR code che attiva biografie audio da fonti storiche, il murale – frutto della collaborazione con Clara De Andreis e Greta Rovere – trasforma lo spazio urbano in un monito vivo, accessibile e interattivo.

Un’opera che unisce arte e attivismo

8 donne straordinarie va oltre il tributo visivo. È un intervento pubblico che riporta al centro del dibattito le figure che, tra Ottocento e Novecento, hanno lottato per l’emancipazione femminile, l’istruzione e la giustizia sociale. Realizzata con tecnica mista in uno stile neo-pop d’impatto, l’opera si trova sulla facciata di un edificio progettato nel 1928 da Pier Giulio Magistretti per Edoardo Majno, figlio di Ersilia Bronzini Majno, e ultima dimora della pioniera.

Immagine da Ufficio Stampa

L’obiettivo è duplice dell’intervento è duplice. Da una parte onorare la memoria di otto figure femminili che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento hanno posto le basi del femminismo italiano. Dall’altro, trasmetterne il messaggio alle nuove generazioni. Inoltre, proprio grazie al QR code che attiva narrazioni audio, il murale diventa esperienza educativa e immediata, invitando passanti e visitatori a esplorare storie spesso dimenticate.

Le otto eroine della mostra

Ma chi sono le otto pioniere raffigurare? Le otto donne raffigurate incarnano il coraggio e la visione che hanno cambiato la società italiana.

  • Alessandrina Ravizza (1846–1915), “la Contessa del brodo”, fondò cucine popolari e ambulatori, promuovendo l’istruzione femminile e sostenendo il Futurismo; Milano le ha intitolato un parco.
  • Ersilia Bronzini Majno (1859–1933) guidò l’Unione Femminile Nazionale, creò l’Asilo Mariuccia per bambine in difficoltà e fu la prima donna consigliera dell’Ospedale Maggiore; una passeggiata milanese porta il suo nome.
  • Laura Solera Mantegazza (1813–1873) pioniera del riscatto femminile, fondò il primo asilo nido d’Italia e la prima scuola professionale laica, sostenendo Garibaldi e Mazzini. È stata la prima donna iscritta nel Famedio di Milano.
  • Anna Kuliscioff (1857–1925), “la Dottora dei poveri”, fu tra le prime ginecologhe e voce del socialismo con Turati, curando gratuitamente operaie e fondando Critica sociale.

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  • Ada Negri (1870–1945) portò la voce di donne e sfruttati nella letteratura, fondando l’Unione Femminile e diventando la prima donna nell’Accademia d’Italia.
  • Maria Montessori (1870–1952) rivoluzionò la pedagogia con un metodo che valorizza autonomia e creatività, unendo scienza e femminismo; il suo nome ispira migliaia di scuole mondiali.
  • Sibilla Aleramo (1876–1960), autrice di Una donna, primo romanzo femminista italiano, militò nell’Unione Femminile lottando per il suffragio e i diritti delle donne.
  • Rosa Genoni (1867–1954), stilista e femminista, promosse la “moda nazionale” ispirata al Rinascimento, trasformando il suo atelier in spazio di emancipazione e collaborando con l’Unione Femminile.
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Il romanzo Ersilia e le altre: una narrazione storica

A completare l’iniziativa, la presentazione del libro Ersilia e le altre (Ponte alle Grazie), con l’autrice Lucia Tancredi in dialogo con Gherardo Colombo e letture di Greta Rovere. Il romanzo approfondisce la vita di Ersilia Bronzini Majno, nata nel 1859 in una Milano di miseria e modernità, dove le “piscinine” – bambine apprendiste sfruttate – vivevano senza tutele.

Ersilia dedicò la vita a educarle ed emanciparle, al fianco del marito Luigi Majno e delle sue compagne straordinarie. Il libro, che intreccia storia e narrazione, rafforza il messaggio del murale, rendendo le storie delle otto donne un patrimonio condiviso.

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