Il MUDI, primo museo d’arte contemporanea nato in una discoteca, approda nel metaverso e si fa museo digitale, tra club e creatività.
Entrare nella leggendaria Piramide del Cocoricò, senza muoversi dal divano. Non è un sogno da dancefloor, ma realtà: il MUDI – MUseo DIgitale, primo museo d’arte contemporanea nato in una discoteca, si espande nel metaverso, accessibile su spatial.io e cocorico.it/mudi. Dopo il debutto fisico nel 2024, il Cocoricò di Riccione rompe ogni schema, portando l’arte contemporanea dove batte il cuore della club culture. Un progetto che, come un buon beat, non si ferma mai, e che ha già conquistato una nomination agli ADCI Awards.
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Creatività, tecnologia e libertà sono gli ingredienti che animano il MUDI, non certo un museo qualunque. Ma una rivoluzione che unisce arte contemporanea e club culture, trasformando la Piramide in un tempio di installazioni interattive e spettacoli immersivi. “Un museo aperto che scardina l’accezione tradizionale, in dialogo con il divertimento”, spiegano i curatori di Unfollow Advertising.


All’interno, le opere di artisti come Abraxass, Collettivo Cesura, Filippo Sorcinelli e Sara Leghissa – in totale 16 talenti italiani – ridisegnano gli spazi con uno spirito ribelle e creativo. E se ci si innamora di un’opera la si può acquistare contribuendo così a finanziare nuove creazioni.
MUDI, un progetto in evoluzione
Con MUDI Digital, il Cocoricò si smaterializza e diventa un’esperienza virtuale, visitabile da computer o mobile tramite l’app gratuita Spatial. Non è una semplice copia del museo fisico: il metaverso aggiunge ambientazioni esclusive, come una caccia al tesoro che rende l’esplorazione un gioco.
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“Un’esperienza videoludica per chi non può venire a Riccione, ma anche per chi vuole riscoprire il Cocoricò”, racconta Mike Pagliarulo, direttore del progetto. La Piramide virtuale, ricostruita da Lorenzo Fornaciari e Cristiano Sforacchi, riproduce ogni dettaglio – dagli arredi alle opere – usando fotografie storiche, planimetrie e intelligenza artificiale. Il risultato? Un viaggio immersivo che teletrasporta i visitatori in spazi inediti.

L’idea del MUDI Digital ha iniziato a prendere forma cinque anni fa, quando Fornaciari e Unfollow Advertising iniziano a immaginare un Cocoricò meta-fisico. Durante il Covid, una demo di videogioco testa l’estetica e l’esperienza, fino alla piattaforma 3D definitiva. “Abbiamo modellato ogni angolo del locale, digitalizzando opere e dettagli con tecniche tradizionali e nuove tecnologie”, spiega Alessandro Leoni, direttore artistico.
Un’esperienza, quella nell’ambiente virtuale, che integra quella fisica: durante le serate al Cocoricò, le opere illuminano la Piramide, intrecciando arte e clubbing, unione e condivisione. Valori cardine del locale sin dalla sua nascita.
Immagini da Ufficio Stampa